Pettineo-Festa di Sant'Oliva

halaesanebrodi 26/05/2024 0

La devozione della comunità pettinese trova la sua massima espressione nella festa della Patrona Santa Oliva che costituisce la prima festività di primavera del circondario. La festa viene celebrata la prima settimana di maggio. I festeggiamenti hanno inizio il 2 con la processione della reliquia contenente un frammento del corpo della Santa e la benedizione delle campagne, coltivate prevalentemente a ulivi.
L’inizio ufficiale dei festeggiamenti deve essere considerato il 3 maggio con la “CALATA DA BANNERA” : uno stendardo colore rosso porpora raffigurante la Santa e che precede in processione il Crocifisso, a partire da Piazza Duomo, dove vi si inchina e lo segue fino alla Chiesa intitolata alla Patrona.
Il giorno 4, vigilia della festa, i solenni vespri e la Santa Messa sono preceduti dall’apoteosi della Santa denominata “A VUTATA DI L’ALTARI” eseguita per mezzo di un congegno elettromeccanico, composto da un altare, due angeli, e due ante piramidali. Durante questa sorta di rappresentazione, i due angeli posti alla sommità del meccanismo iniziano un percorso discendente fino al simulacro della Santa. Successivamente le tre figure si staccano insieme dall’altare per raggiungere l’apice dell’abside che simboleggia il paradiso. All’arrivo le due ali laterali si chiudono formando una gradinata che improvvisamente si illumina di numerose lampade, creando un’atmosfera suggestiva ed emozionante.
Il 5 maggio è la giornata riservata alla processione della Santa Patrona. Il suo simulacro viene portato a spalla per le vie principali del paese nella pesantissima e pregevole “vara” realizzata nel 1786 da Gaetano Ferrandino da Castelbuono. Per alcuni tratti viene eseguita la tradizionale “corsa”. (fonte sito web del Comune di Pettineo)

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halaesanebrodi 26/05/2024

Santo Stefano di Camastra-Pellegrinaggio al Letto Santo

Chiesa parrocchiale dedicata al culto della S.S.Croce di Cristo. Complesso ecclesiale sede del Monastero di S.Stefano di probabile origine normanna (XI-XII secolo circa), già dipendenza dell'Abazia benedettina della S.S.Trinità di Mileto e dal 1454 dell'Abazia di Sant'Anastasia in Castelbuono. Dal Santuario si domina un'ampia fascia della costa tirrenica e i boschi del Parco dei Nebrodi; dal piazzale antistante sono visibili sia la Rocca di Cefalù che Capo d'Orlando, inoltre si possono vedere direttamente gli abitati di Caronia, S.Fratello, Mistretta, Reitano, Motta d'Affermo, Tusa e Pollina, nonché l'abitato di S.Stefano di Camastra e gran parte del suo territorio. Il complesso odierno, la cui risistemazione risale al XIX secolo è costituito da una chiesa ad una sola navata con annessa canonica e locali che in origine dovevano essere d'uso conventuale. Nella sacrestia è conservata un'interessante raccolta di icone ex voto, riferite ad un periodo compreso tra la seconda metà dell'800 e i nostri giorni. Il Santuario è fruibile la domenica mattina, ed in particolare tutti i giorni dalla metà di agosto alla metà di settembre, periodo che precede la festa religiosa della seconda domenica di settembre, durante il quale il titolare della parrocchia di S. Stefano si trasferisce presso il Santuario. Ubicato sul monte S. Croce, 874 m s.l.m., è raggiungibile utilizzando la strada provinciale S.P. 169 bis, a 11.2 km da S. Stefano di Camastra. (fonte FAI web)

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halaesanebrodi 25/05/2024

Mistretta-Madonna della Luce e Giganti
La festa della Madonna della Luce si celebra ogni anno a Mistretta per due giorni consecutivi: 7 ed 8 settembre, ed è quanto di più curioso e caratteristico possa esistere nelle costumanze di un paese. Una coppia di bonari guerrieri giganti che corrispondono ai nomi di Cronos e Mytia rappresentano la scorta fedele della statua sacra.

La festa della Madonna Della Luce viene celebrata ogni anno per due giorni nelle date del 7 e dell'8 settembre. La modalità di svolgimento della festa è curiosa e caratteristica, una coppia di "Guerrieri Giganti" chiamati Cronos e Mitia seguono la statua della Madonna trasportata per le vie della città. I Giganti sono di vetroresina e vengono portati a spalla per le vie del paese già qualche giorno prima della festa ballando e raccogliendo le offerte. La statua della Madonna è custodita nella Chiesa del Cimitero, fuori città, dove vi è un'antichissima immagine dipinta su una roccia sopra la quale è stata edificata la Chiesa.

La leggenda narra che per caso fu scoperta l'immagine sacra e che vicino ad essa vi fossero delle ossa umane di dimensioni fuori dal comune, appunto i Giganti posti a guardia della Madonna. Il primo giorno la statua della Madonna "esce" dalla Chiesa per salire ("acchiana") nel paese incontrandosi ad un certo punto, denominato "Crucidda" con i Giganti che l'affiancano facendole la guardia per tutto il percorso. Emozionante l'incontro tra i Giganti e la Madonna, infatti, nel momento dell'incontro essi fanno un inchino a Maria in segno di riverenza. La Madonna e i Giganti si dirigono poi nella Chiesa Madre di Mistretta e sul piazzale antistante alla Chiesa, ballano (o in popolano "l'abballu") per festeggiare l'arrivo della Madre Santa. 

Il giorno seguente, "Mitia" e "Cronos" si affiancano alla statua della Madonna portata anch'essa in spalla da uomini robusti e la scortano per tutto il percorso della processione. Il simulacro risale al Seicento e raffigura Sant'Anna che regge in mano la Madonna bambina. Il popolo in massa prende parte alla processione. Alla sera, dopo avere attraversato le vie del paese illuminate da luci colorate, la processione si avvia lungo la strada di campagna che porta alla Chiesa del Cimitero dove si arriva in tarda serata. Giunti in Chiesa, dopo la lunga processione, la statua rientra per essere ricollocata nella sua "nicchia". La festa si conclude, infatti, con la "luminaria" (in altre parole il falò che ripete il motivo della luce, probabilmente legato alla famosa leggenda di Frà Benedetto) e l'immancabile ultimo ballo dei Giganti nello spiazzale antistante alla Chiesa del Cimitero.
 
Il primo intervento di restauro dei Giganti risale agli anni 1989-90. Fu coordinato dalla Sezione ai Beni Etno-antropologici della Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina. Un libro ne documentò le fasi. I Giganti utilizzati fino al 1959 furono sostituiti con nuove figure in cartapesta. I Gesanti vecchi, in paglia, pezza e cartone, sono ora oggetti da museo. Li ospita la chiesa del Purgatorio. Il recupero interessò struttura e particolari: mani, elmi, vestiti, armature, scudi e colori. Nel 1999, i Giganti di cartapesta furono clonati. La riproduzione della coppia è stata fatta in vetroresina. L’intervento fu messo in atto dal Comitato che mantiene vivi tradizione e culto mariano con stimoli creativi. (https://www.siciliainfesta.com)


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Halaesa Nebrodi 11/06/2024

Castel di Lucio-I Quaranturi-Settimana Santa

Nei giorni del Carnevale e in quelli della Settimana Santa, gli Oratori del SS. Sacramento e di San
Carlo, sede delle omonime confraternite, vengono adomate con arance, alloro e palme in onore
dell'Eucaristia esposto al popolo per la preghiera comunitaria e personale. Una tradizione antica e
unica, che con i suoi odori e colori coinvolge emotivamente chiunque varchi le porte delle
Chiesette. Le arance infatti vengono legate "a cunocchia" e disposte su particolari strutture in ferro,
formando archi, comici e varie figure Eucaristiche di straordinaria bellezza. Anche le strade e i
vicoletti prospicente la Chiesa vengono addobbati, quasi a tracciare e guidare il percorso del fedele.

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