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Halaesa Nebrodi 05/10/2025 0

Giuseppina Azzolina conquista il Premio "Imprenditoria e Management" 2025

Riconoscimento per l'Imprenditoria Giovanile ad una Operatice di Halaesa Nebrodi L'anno in corso continua a riservare piacevoli sorprese al Territorio, al GMT™ Halaesa Nebrodi e agli Operatori che ne fanno parte. Dopo aver raccontato recentemente di Elisa Cerrito e dell'Azienda agricola Il Melograno di Motta d'Affermo, che si è aggiudicata un prestigioso premio nell'ambito dell'apicoltura (link all'articolo), il quattro ottobre un'altra giovane imprenditrice di Halaesa Nebrodi ha ottenuto un importante riconoscimento. Si tratta di Giuseppina Azzolina di Castel di Lucio, premiata nell'ambito della quarta edizione del concorso "Una di tante", organizzato dalla Pro Loco di Nicosia. Giuseppina Azzolina e il suo chiosco, "Al passo di Eolo", hanno infatti vinto il premio nella sezione Imprenditoria e management. Un importante riconoscimento assegnato su segnalazione del Sindaco di Castel di Lucio, Giuseppe Giordano, che in questa maniera ha voluto dare il giusto merito alla giovanissima imprenditrice castelluccese di venticinque anni. Ricordiamo che nella precedente edizione un'altra imprenditrice castelluccese, Franca Sacco, è stata premiata per la sua attività nel settore caseario e, nel medesimo anno, il premio Imprenditoria e management è stato assegnato all'imprenditrice mistrettese Maria Grazia Insana. Una Scelta di Cuore e Coraggio Come tanti giovani coetanei, a un certo punto della sua vita Giuseppina si è trovata a un bivio: partire o rimanere? L'amore per la sua terra, per la sua famiglia e per il suo paese sono diventati fattori determinanti nella sua difficile scelta. La sua decisione è stata ferma: Castel di Lucio, un paese montano di poco più di 1200 abitanti arroccato sui Monti Nebrodi, è stata e continuerà a essere la sua casa. "Una scelta coraggiosa, affatto scontata e che ha avuto una ripercussione importante su tutta la comunità" - ha sottolineato il Sindaco durante la premiazione - "perché col suo gesto ha restituito dignità al paese". La Nascita de "Al passo di Eolo" La famiglia di Giuseppina possiede un terreno a pochi minuti dalla celebre installazione di land art, Il Labirinto di Arianna, una meta molto frequentata che fa parte di Fiumara d'arte, il Parco a cielo aperto di arte contemporanea più esteso d'Europa. Su questo terreno, collocato su un cocuzzolo esposto ai quattro venti con una vista mozzafiato, nasce nel 2021 Al passo di Eolo, un piccolo chiosco a conduzione familiare dove Giuseppina e Mimma, la dinamica mamma, curano la cucina e accolgono gli ospiti. Al passo di Eolo si distingue fin dalla nascita per i suoi menù, un tripudio della cucina siciliana: dai taglieri di salumi e formaggi freschi a piatti più sostanziosi come panini con salsiccia e ricotta. Non mancano le delizie dolciarie, come i cannoli freschi, il tutto servito con bevande rinfrescanti o un buon caffè. I piatti vengono spesso presentati su taglieri di legno unici, scolpiti a mano a forma di labirinto, aggiungendo un tocco speciale all'esperienza. Anche sui taglieri c'è, in qualche maniera, il marchio di famiglia, giacché sono realizzati a mano dal papà falegname che, ovviamente, ha realizzato tutte le strutture in legno.   Da quel momento in poi Al passo di Eolo diventa un autentico punto di riferimento per il territorio e per il paese di Castel di Lucio perché, come ricorda il Sindaco, "crea Valore unendo Arte, Territorio e Prodotti gastronomici di pregio, ma è anche un importante punto informativo a servizio dei viaggiatori". "Il mio è un premio che nasce da lontano, frutto di grandi sacrifici e sostenuto dalla vicinanza di tutta la mia famiglia" - racconta emozionata Giuseppina - "Ho deciso di rimanere e investire sul Territorio ed è al Territorio che dedico questo premio". Parole bellissime e cariche di significato, che vogliono essere un esempio per chi vuole fare del proprio Territorio la sua Casa.
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Riccardo Zingone 01/10/2025 0

I Monti Iblei incontrano i Monti Nebrodi in un interessante percorso gastronomico

Halaesa Nebrodi: Un Viaggio di Sapori tra Iblei e Nebrodi

Tra gli obiettivi fondamentali del CTT™ Coordinatore Turistico Territoriale di Halaesa Nebrodi vi è la generazione di rapporti collaborativi tra e con gli Operatori, perche le persone sono e fanno la Destinazione. Il suo "genius loci" è caratterizzato dalle diversità offerte dai singoli comuni, che beneficiano di un effetto catalizzatore e moltiplicatore quando vengono messi in sinergia. Nel percorso avviato da alcuni anni, ho incontrato e incrociato tantissime persone: operatori, amministratori, viaggiatori. Creare o rafforzare sinergie e relazioni diventa dunque un momento fondamentale nella crescita sociale ed economica del Territorio. La storia che voglio raccontarvi oggi ha delle sfumature molto interessanti che, a mio parere, meritano un approfondimento coinvolgendo, in prima persona, tre dei nostri Operatori.


Il Gusto dell'Eccellenza: L'Incontro con Èstro Restaurant

Giuseppe Luparelli (chef) e Lorenzo Sorrentino (pastry chef) sono i titolari di Èstro Restaurant  di Palazzolo Acreide (SR). La loro cucina, pur saldamente legata alla pregevole gastronomia dei Monti Iblei, è piacevolmente aperta a influenze regionali, nazionali e internazionali. La stagionalità è un elemento fondante della loro filosofia, mentre l'innovazione e la reinterpretazione dei piatti in chiave contemporanea rappresentano il valore aggiunto che il team offre ai propri clienti.

In questo continuo percorso di arricchimento e costante miglioramento, Giuseppe e Lorenzo sono alla ricerca di nuovi spunti per impreziosire i propri piatti e, perché no, inventarne di nuovi. Spinti da questa passione, decidono di contattare Halaesa Nebrodi alla ricerca di sapori e tradizioni gastronomiche del nostro territorio.

La richiesta è semplice: visitare da lì a pochi giorni alcune aziende del territorio alla ricerca di prodotti locali d'eccellenza e, se possibile, unici.


Organizzazione del Mini-Tour

Abbiamo ragionato insieme su come organizzare e ottimizzare il mini-tour, vista la lunga distanza tra Halaesa Nebrodi e gli Iblei e il relativamente poco tempo a disposizione. Abbiamo stilato un programma di tre tappe: la visita a due aziende e un pranzo a Mistretta.

Tappa 1: La Provola D.O.P. dell'Azienda Antonio Fioriglio

La prima azienda visitata da Giuseppe e Lorenzo si trova nel territorio di Mistretta, lasciando la SS 117 pochi chilometri dopo aver superato Serra Merio (1093 mt). Si tratta dell'Azienda agricola zootecnica Antonio Fioriglio, nota ovunque per la celebre Provola dei Nebrodi D.O.P. Qui, immersa nei 100 ettari di verdi e incontaminati pascoli del Parco dei Nebrodi (zona B), sorge l'azienda, forte di una lunga storia familiare che nasce nel 1890, giunta adesso alla quinta generazione.

Ad accogliere Giuseppe e Lorenzo c'è Biagio, figlio di Antonio, che, insieme al fratello Paolo, si dedica con amore e dedizione all'azienda di famiglia. La prova d'assaggio è stata "tosta": oltre l'immancabile Provola dei Nebrodi D.O.P., Biagio ha proposto un ricco vassoio composto da altri formaggi vaccini stagionati e non, una tiepida ricotta fresca appena prodotta e, ciliegina sulla torta, la pregevole ricotta infornata, regina di diversi piatti isolani, tra cui la celeberrima Pasta alla Norma.

Tappa 2: Sapori Autentici al Turismo Rurale SESIMA

Essendo ormai quasi ora di pranzo, i nostri Giuseppe e Lorenzo hanno lasciato l'azienda Fioriglio tra il placido scampanio delle vacche e si sono diretti verso il Turismo rurale SESIMA. 

L'antico casale si trova lungo la SS 117, all'ingresso di Mistretta provenendo dall'entroterra. Lo scenario è mozzafiato: lo sguardo si perde tra i pascoli della grande vallata fino ad arrivare alle cime dei Monti Nebrodi, resi verdi da antichi e lussureggianti boschi.

Qui, i due chef hanno incontrato Simona Di Gregorio, padrona di casa e responsabile della cucina. Nonostante il generoso spuntino precedente, c'è stato spazio per dei bucatini freschi con Suino nero dei Nebrodi e una sontuosa Fiorentina dei Nebrodi da condividere. Un ottimo modo per entrare in contatto con le eccellenti carni nostrane.

Tappa 3: Innovazione e Tradizione con il Salame di Capra Messinese

Il viaggio dei nostri amici chef è proseguito alla volta di Santo Stefano di Camastra, incuriositi dalle notizie riguardanti il recente lancio di un nuovo prodotto: il salame di Capra messinese di cui ci siamo occupato recentemente in questo articolo.

L'Azienda di Antonino Mallaci Bocchio, ubicata nel territorio di Cerami, a ridosso di quello mistrettese, ha introdotto ufficialmente sul mercato un prodotto innovativo che, in realtà, ha solide radici nel passato e nella tradizione dei Nebrodi. Il punto vendita, La dispensa del Massaro, è situato proprio nella Città delle ceramiche, e qui Giuseppe e Lorenzo sono stati accolti da Antonino che ha presentato loro, oltre al salame di Capra e a quello di Suino nero dei Nebrodi, anche una serie di prodotti caseari derivati dal latte di capra.


La Missione è Compiuta

Questo il racconto di una giornata eccezionale dedicata alla promozione del territorio, ma ciò che più conta sono le sensazioni raccolte da Giuseppe e Lorenzo:

"Oggi abbiamo fatto un viaggio alla scoperta della Sicilia autentica, quella fatta di antichi sapori e tradizioni. La prima azienda, quella di Antonio, Biagio e Paolo, ci ha fatto scoprire prodotti di grande valore ma anche persone dal cuore grande. Lasciando la SS 117 e seguendo il navigatore ci eravamo persi, ma grazie alla disponibilità di Antonio siamo riusciti a raggiungere l'azienda (N.d.R.: a meno che non si disponga di un fuoristrada, per raggiungere l'azienda è consigliabile arrivare alle porte di Mistretta e dirigersi verso Contrada Fontana Murata). L'accoglienza è stata ottima come tutti i prodotti che abbiamo assaggiato, soprattutto la ricotta infornata che abbiamo trovato speciale e diversa da quella che utilizziamo dalle nostre parti. Il suo gusto delicato ci ha piacevolmente colpiti.

Allo stesso modo il pranzo da SESIMA è stato all'altezza delle aspettative e ci ha stimolato delle nuove idee gastronomiche, così come conoscere i prodotti di capra provenienti dall'azienda di Antonino a Santo Stefano di Camastra ci ha convinti a sperimentare e proporre qualcosa di nuovo ai nostri ospiti.

Il nostro menù, già ricco di prodotti d'eccellenza, sarà impreziosito da una Pasta fresca con ragù di capra e spolverata con ricotta infornata."

Dunque, missione compiuta! I Monti Iblei si sposano con i Monti Nebrodi attraverso un piatto unico che unisce due mondi affascinanti della nostra splendida Isola.




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Halaesa Nebrodi 29/09/2025 0

L'azienda Il Melograno eccellenza tra i Mieli Millefiori di Sicilia

L’importante riconoscimento è arrivato in occasione del Concorso Millefiori Siciliani, tenutosi a Sortino (SR) il 26 settembre 2025 e organizzato dall’ A.R.A.S. – Associazione Regionale Apicoltori Siciliani.
La commissione esaminatrice ha valutato 86 campioni provenienti da tutta la Sicilia, frutto del lavoro appassionato di numerosi apicoltori che hanno presentato le eccellenze della loro produzione, sottoponendole a una rigorosa selezione.

Al termine delle prove di assaggio sono stati selezionati 35 mieli, di cui 14 hanno ricevuto la menzione di "eccellente" e 21 quella di "ottimo".

Le notizie riguardanti il nostro territorio, rappresentato dall’Azienda Agricola Il Melograno di Elisa Cerrito, sono state particolarmente lusinghiere: l’azienda si è aggiudicata il primo e il quarto premio nella categoria Mieli Millefiori Siciliani Primaverili.

Un grande motivo di orgoglio, non solo personale per Elisa Cerrito e Riccardo Presti che da anni portano avanti un percorso virtuoso basato sul rispetto delle tradizioni locali e su una produzione d’eccellenza derivante dalla grande varietà di piante che coltivano, ma anche per la grande valenza sociale del progetto a cui da anni si dedicano attraverso i rapporti con la Fondazione Exodus di don Mazzi e i tanti incontri dedicati agli studenti nei quali raccontano, con grande entusiasmo, il "meraviglioso mondo delle api".

 “Una valutazione di pregio che non mette solo in luce la nostra dedizione come apicoltori ma che conferma, ancora una volta, il valore e la ricchezza dei luoghi in cui crescono e si nutrono le nostre preziose amiche api: il territorio di Motta d’Affermo e dintorni” – dichiara Elisa, dinamica Operatrice del GMT™ Halaesa Nebrodi – sottolineando ancora una volta come la biodiversità, il rispetto per la natura e l’autenticità del nostro territorio trovino una naturale espressione anche nella produzione del miele e dei suoi derivati.


PER CONOSCERE IL FANTASTICO MONDO DELLE API DI ELISA E LE ESPERIENZE CHE PROPONE L'AZIENDA IL MELOGRANO CLICCA QUI

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Riccardo Zingone 20/09/2025 0

Nino Mallaci, il Progetto Capramal ed il suo salame di capra messinese

La storia del salame di capra di Nino

Per raccontare il salame di capra prodotto da Antonino Mallaci Bocchio — per tutti Nino — è necessario fare un lungo passo indietro e ascoltare la sua storia, che affonda le radici in un'antica azienda di famiglia dedita all'agricoltura e alla zootecnia.

"Vengo da una famiglia di agricoltori e allevatori", racconta Nino. "Sono sempre stato affascinato da questo mondo ricco di valori e sentimenti, ma anche di enormi sacrifici".

Da ragazzo, Nino divideva il suo tempo tra la scuola e l'azienda di famiglia. Una volta ottenuto il diploma di geometra, decise di abbandonare gli studi per dedicarsi completamente all'attività, che all'epoca era principalmente l'allevamento di vacche. "I nostri terreni per il pascolo si trovavano tra Mistretta, Cerami e Agira, il che comportava un notevole dispendio di energie organizzative ed economiche", spiega. Alla fine degli anni Novanta, ventenne, decise con il padre di costruire un capannone nel terreno di contrada Calogno, a Cerami, ma adiacente a Mistretta. Da allora, tutta la sua attività si è concentrata lì.

Come in molte aziende zootecniche, anche in quella di Nino c'erano capre e maiali. "Ricordo che da bambino", prosegue Nino con emozione, "assistevo spesso alla preparazione di vari salumi, tra cui quello di capra, che si otteneva miscelando la carne di capra, magra per natura, con i resti della lavorazione delle carni di maiale. Non ho mai dimenticato quei sapori, quegli odori e quelle sane tradizioni. Da tempo mi sono prefissato l'obiettivo di mantenerle vive attraverso la mia azienda e la mia attività commerciale".


La Dispensa del Massaro e un sogno ritrovato

Arrivando ai giorni nostri, Nino ha aperto un punto vendita a Santo Stefano di Camastra, dove ha avviato La dispensa del Massaro. L'intento era promuovere e vendere la norcineria del Suino Nero dei Nebrodi, un prodotto d'eccellenza del territorio, insieme a carne bovina selezionata. Tuttavia, il pensiero delle capre continuava a "pascolare" nella sua mente, insieme al progetto di portare le tradizioni culinarie a loro legate sulle tavole di tutti.

A un certo punto, si presentò a Nino la possibilità di acquistare un certo numero di Capre Messinesi certificate, una razza autoctona con radici tra i Nebrodi e i Peloritani, apprezzata per la qualità del latte e la bontà delle sue carni.

"Con l'acquisto di questo gregge", racconta Nino, "sentivo di essere vicino alla realizzazione del mio sogno, ma ero anche consapevole di dover acquisire ulteriori conoscenze per riuscire a produrre un salume di qualità, rispettoso della tradizione e dei canoni moderni".

Decise quindi di frequentare un corso specifico ad Alba, in Piemonte, una zona con una lunga e consolidata tradizione nell'allevamento di capre e nella produzione di salumi. Dopo varie sperimentazioni, è riuscito a produrre il suo salame di capra, trovando il giusto equilibrio tra compattezza, resistenza al taglio, conservazione, sapore e profumo.


Un prodotto che è sintesi di tradizione e innovazione

Il lungo e complesso percorso di Nino, supportato dalla sua famiglia, ha trovato un epilogo il 18 settembre, in occasione della presentazione ufficiale del progetto Capramal a Santo Stefano di Camastra. L'evento ha visto la partecipazione di amministratori, tecnici, amici e curiosi, tutti attratti da questa gustosa novità.

L'esperienza gastronomica di degustazione del salame di capra è stata arricchita dalle specialità prodotte da altre aziende locali: l'azienda Spina Santa di Nicosia, specializzata nella produzione di formaggio caprino, e l'azienda Casaleni, che da tempo propone un'offerta gastronomica d'eccellenza. Grazie a queste sinergie, si è scoperto come il salame di capra messinese trovi una particolare esaltazione in abbinamento, ad esempio, alla provola dolce e alla marmellata di fichi.

Una perfetta sintesi dei valori espressi dal salame di capra messinese è racchiusa nelle parole della dottoressa Serena Nigrelli, l'agronoma che ha seguito Nino durante l'iter burocratico: "Quello di Nino è un salame che va assaporato a occhi chiusi, perché così possiamo cogliere sensazioni uniche che ci riportano indietro nel tempo".

Non resta che augurare un sincero in bocca al lupo a Nino e al suo sogno diventato realtà. Il territorio ha bisogno di queste energie, visioni ed entusiasmo affinché le nostre belle tradizioni si trasformino da memorie in fatti concreti.

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Halaesa Nebrodi 25/08/2025 1

Le Locazioni Turistiche alla luce della Legge Regione Sicilia n.6 del 25 febbraio 2025

"La pausa ferragostana ha offerto lo spunto all’ottimo Saverio Panzica, di fare il punto sulla “Nuova LEGGE DELLA REGIONE SICILIANA 25 FEBBRAIO 2025, N. 6. – (AGGIORNATA DALL’ARTICOLO 5 DELLA L.R. 12/05/2025, N, 22. E SUI DECRETI DELL’ASSESSORATO DEL TURISMO DELLO SPORT E DELLO SPETTACOLO: DEL 25 GIUGNO 2025 N. 2014 E DEL 7 AGOSTO 2025 N. 2724).

Uno studio dettagliato e riepilogativo delle variazioni sollecitate e condivise con imprese e con lo stesso assessorato regionale al Turismo. Ovviamente – ricorda Panzica – si rimane in attesa di quanto indicato nel D.A. 2724/2025 “Art. 9 – Il competente Servizio 3 “Osservatorio Turistico e dello Sport” del Dipartimento regionale del turismo dovrà provvedere alla redazione dell’apposito testo coordinato che sarà pubblicato per esteso nel sito istituzionale dell’Amministrazione regionale. Il provvedimento sarà pubblicato sul sito del Dipartimento regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo ai sensi dell’articolo 98, comma 6 della legge regionale 7 maggio 2015, n. 9, ed in forma integrale nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana“.

Il primo problema da affrontare riguarda la mancanza di norme transitorie che tutelino i parametri di classifica precedentemente attribuiti prima della pubblicazione della L.R. n.6/2025 e del D.A. n. 2014/2025. e dal successivo decreto n. 2724 del 07/08/2025 – in particolare per i posti letto nei locali comuni. Come disposto dall’articolo 40 comma 2 della L.R. n. 6/2025 – l’assenza di norme transitorie che tutelino chi ha operato con i precedenti decreti di classifica causerebbe la perdita di numerosi posti letto nelle: residenze turistico alberghiere – nelle case per vacanze – negli esercizi di affittacamere.

LOCAZIONI TURISTICHE

NON SI APPLICANO ALLE LOCAZIONI TURISTICHE – SVOLTE SIA DA PERSONE FISICHE (SENZA PARTITA IVA) CHE DA PERSONE GIURIDICHE (CON PARTITA IVA) – COME INDICATO: Nell’allegato “A” al D.A. n. 2104 del 25.06.2025 nel titolo del paragrafo 1.2 le parole “ivi comprese le locazioni turistiche” sono soppresse.

CONSEGUENTEMENTE

  • All’articolo 5 del D.A. n. 2104 del 25.06.2025 le parole “Ai fini dell’individuazione dei requisiti per l’attribuzione della classifica, descritti nell’Allegato “A” al presente decreto, sono altre strutture turistico-ricettive le dimore destinate in tutto o in parte a locazioni turistiche” sono soppresse. DI FATTO – VENGONO ESCLUSE LE LOCAZIONI TURISTICHE – ANCHE – DALL’INSERIMENTO NELLA TIPOLOGIA “ALTRE STRUTTURE RICETTIVE” DI FATTO LE LOCAZIONI TURISTICHE NON SONO STRUTTURE RICETTIVE.
  • Nell’allegato “A” al D.A. n. 2104 del 25.06.2025 al paragrafo 1.2 dopo le parole “Tutti i materassi ignifughi di tutte le strutture turistico-ricettive elencate al punto 1.1 del presente Decreto” le parole “ivi comprese le locazioni turistiche” sono soppresse.
  • Nell’allegato “B” al D.A. n. 2104 del 25.06.2025 le parole “e del regolamento di condominio, o dichiarazione dell’amministratore di condomino” sono soppresse.
  • Ogni camera, se sprovvista di bagno privato, dovrà prevedere al suo interno un lavabo con acqua corrente calda e fredda.
  • Per garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità, anche ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche, le disposizioni di cui al D.M. 14 giugno 1989, n. 236, si applicano alle strutture turistico-ricettive di cui alla L.R. n. 6/2025, ove ricomprese nell’ambito di riferimento previsto dall’articolo 1. Si ricorda che le locazioni turistiche non sono soggette alla normativa sull’abbattimento delle “barriere architettoniche” legge n. 13/1989 e dal decreto del Ministero dei Lavori pubblici n. 236/1989, attuativo della stessa legge. In quanto D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia Art. 77 (L) – Progettazione di nuovi edifici e ristrutturazione di interi edifici 1. I progetti relativi alla costruzione di nuovi edifici privati, ovvero alla ristrutturazione di interi edifici, ivi compresi quelli di edilizia residenziale pubblica, sovvenzionata ed agevolata, sono redatti in osservanza delle prescrizioni tecniche previste dal comma 2. Trattandosi di singole unità abitative non sussiste l’obbligo citato.
  • Almeno un televisore di 32 pollici – adeguamento entro 3 anno dal D.A. 2104 (pubblicato in gazzetta ufficiale della Regione Siciliana il 4 luglio 2025).

POSTI LETTO NELLE LOCAZIONI TURISTICHE

COME DISPOSTO NELL’ALLEGATO B DEL D.A. 2104/2025 I POSTI LETTO DELLE LOCAZIONI TURISTICHE SONO I SEGUENTI: – le camere singole devono avere una superficie minima di mq. 9,00; – le camere doppie o matrimoniali devono avere una superficie minima di mq. 14,00; – le camere triple devono avere una superficie minima di mq. 20,00; – le camere quadruple devono avere una superficie minima di mq. 26,00; Decreto Ministero della Sanità 5 luglio 1975. L’alloggio mono stanza per una persona deve avere una superficie minima, comprensiva dei servizi, non inferiore a mq. 28,00, e non inferiore a mq. 38,00 per alloggio destinato a due persone;

– i locali devono essere dotati di soggiorno le cui dimensioni non possono essere inferiori, , a mq. 14,00 per il soggiorno

STRUTTURE RICETTIVE EXTRALBERGHIERE: CASE/APPARTAMENTI PER VACANZE – ESERCIZI DI AFFITTACAMERE – BED AND BREAKFAST

  • Per il calcolo delle superfici minime di tutte le “strutture turistico ricettive situate in locali di civile abitazione” classificate al catasto in categoria A, ad eccezione delle Case per ferie, degli Ostelli e dei Rifugi, si applicano le disposizioni di cui al D.M. 5 luglio 1975. In particolare: – l’alloggio mono stanza per una persona deve avere una superficie minima, comprensiva dei servizi, non inferiore a mq. 28,00, e non inferiore a mq. 38,00 per alloggio destinato a due persone;

– i locali devono essere dotati di soggiorno e cucina le cui dimensioni non possono essere inferiori, rispettivamente, a mq. 14,00 per il soggiorno e mq. 5,00 per la cucina; nei soggiorni e nelle cucine degli alloggi pluri stanza non sono ammessi letti;

– le camere da letto devono avere una superficie minima di mq. 9,00, se per una persona, e di mq. 14,00, se per due persone; per ogni posto letto aggiunto dovranno considerarsi ulteriori mq. 6,00 sino al limite massimo di 4 posti letto non sovrapponibili per stanza;

  • Ogni camera, se sprovvista di bagno privato, dovrà prevedere al suo interno un lavabo con acqua corrente calda e fredda. “Nelle strutture turistico-ricettive alberghiere”. Pertanto vengono esclusi CASE/APPARTAMENTI PER VACANZE – ESERCIZI DI AFFITTACAMERE – BED AND BREAKFAST.
  • Per garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità, anche ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche, le disposizioni di cui al D.M. 14 giugno 1989, n. 236, si applicano alle strutture turistico-ricettive di cui alla L.R. n. 6/2025, ove ricomprese nell’ambito di riferimento previsto dall’articolo 1. OVVERO: “ si applicano le condizioni fissate all’art. 5, punto 5.1 del D.M n. 236/89. A tal fine nelle unità immobiliari visitabili deve essere consentito l’accesso, da parte di persona su sedia a ruote, alla zona di soggiorno o di pranzo, ad un servizio igienico e ai relativi percorsi di collegamento. Dovrà essere assicurata la possibilità, anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di accedere agli spazi di relazione, quali soggiorno o pranzo, di servizio ed incontro, e ad almeno un servizio igienico di ogni unità immobiliare. I criteri di progettazione dovranno assicurare la rispondenza ai punti 4.1.1, 4.1.6, 4.1.9, 4.2 del D.M n. 236/89 ed alle relative specifiche dimensionali e/o soluzioni tecniche.
  • Dovrà essere presente un adeguato numero di servizi igienico-sanitari distinti per sesso preceduti da antibagno; dovrà essere previsto anche un servizio igienico-sanitario da destinare ai soggetti diversamente abili. Nelle strutture turistico-ricettive dotate di spazi comuni a disposizione degli ospiti e/o del pubblico (hall, reception, aree soggiorno e/o svago, sale colazione e/o ristorante, ecc…), con espressa esclusione degli spazi comuni interni facenti parte di singole unità abitative (ovvero singoli immobili con sub catastale da A/1 a A/11 escluso A/10. CONSEGUENTEMENTE SONO ESLUSI: CASE/APPARTAMENTI PER VACANZE – ESERCIZI DI AFFITTACAMERE – BED AND BREAKFAST
  • Le strutture turistico-ricettive site in locali di civile abitazione all’interno di condomini, all’atto della dichiarazione di inizio attività devono presentare, al Dipartimento del turismo, dello sport e dello spettacolo, il regolamento di condominio che non vieta lo svolgimento di attività turistico-ricettive e/o di attività imprenditoriali all’interno dello stesso. In assenza di regolamento di condominio, si dovrà presentare apposita attestazione dell’amministratore del condominio che assevera l’assenza del suddetto regolamento e l’assenza di cause ostative allo svolgimento della relativa attività turistico ricettiva.
  • Le unità abitative delle strutture turistico-ricettive devono essere dotate di almeno un televisore della dimensione minima di 32 pollici. Tutte le strutture turistico-ricettive già classificate alla data di pubblicazione del presente decreto devono adeguare le dimensioni minime dei televisori entro il triennio successivo alla data di pubblicazione del presente decreto.
  • I materassi utilizzati in tutte le strutture ricettive di cui al punto 1.1 del presente Decreto, devono essere ignifughi e omologati nella classe 1IM; ciascun materasso deve essere corredato dal certificato rilasciato dal Ministero dell’Interno. Tutte le strutture turistico-ricettive di nuova classificazione devono dotarsi di materassi con altezza almeno pari a cm. 22,00. Tutte le strutture turistico-ricettive già classificate devono adeguare le dimensioni minime dei materassi entro il triennio successivo alla data di pubblicazione del presente decreto.
  • DIVANI LETTO D.A. n. 2104/2025 1.2 pagina 11 Sono ammessi, all’interno di tutte le strutture turistico-ricettive come dettagliate al superiore punto 1.1, i divani letto e le poltrone letto purché dotate di materassi dello spessore almeno pari a cm. 20,00”.
  • DEFRIBILLATORI dal 30 giugno 2026 dovranno essere presenti in tutte le strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, escluse le case per vacanze e le locazioni turistiche, in ottemperanza alla legge 13 agosto 2021, n. 116 che disciplina La normativa italiana sui defibrillatori. Chi può utilizzare il defibrillatore?

La legge del 4 agosto 2021, n. 116, rappresenta una svolta nel campo dei defibrillatori. Questa legge stabilisce che in caso di arresto cardiaco, anche solo sospetto, e in assenza di personale sanitario o non sanitario formato, è consentito l’uso del defibrillatore anche a una persona non formata. L’articolo 54 del codice penale sancisce la non punibilità delle azioni intraprese da chi agisce in stato di necessità nel tentativo di prestare soccorso e salvare una persona in grave pericolo, proprio come nel caso di arresto cardiaco.

Questo significa che chiunque si trovi di fronte a un’urgenza cardiaca può utilizzare il defibrillatore senza timore di conseguenze legali, anche senza aver seguito corsi di formazione specifici. La legge del 2021 offre quindi protezione e incoraggia le persone a intervenire prontamente in queste situazioni critiche.

  • BED AND BREAKFAST – La Regione Siciliana, con l’articolo 41 della legge regionale n. 2/2002, ha fatto una scelta precisa che ha ribadito con la legge regionale n. 6/2025 e con il D.A. n. 2104/2025. Ovvero considerare i B&B come aziende ricettive come previsto dall’articolo 3 della predetta L.R. 27/1996 (si ricorda che le aziende, in generale, possono svolgere la loro attività, esclusivamente, con partita IVA e codice ATECO per i B&B 55.20.41). Conseguentemente, essendo stati inseriti nella disciplina delle strutture ricettive dalla Regione Siciliana, rientrano nel contesto delle competenze residuali delle regioni di cui all’articolo 117 comma quarto della Costituzione a seguito della legge costituzionale n. 3/2001. 3.

Come disposto dall’art. 22 comma 3 della L.R. n. 6/2025, “nei periodi di sospensione dell’attività ai sensi del primo periodo del comma 7 dell’articolo 9 e nei periodi di chiusura i locali dei bed & breakfast possono essere oggetto di locazione di natura transitoria ai sensi dell’articolo 5 della legge 9 dicembre 1998, n. 431 e successive modificazioni.

I contratti di natura transitoria possono essere applicati solo nei comuni che hanno ottemperato alle disposizioni del decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 16 gennaio 2017 e sono riservati, esclusivamente, per esigenze di lavoro. Il periodo di locazione varia da un minimo di 30 giorni a un massimo di 18 mesi e sono soggetti a registrazione presso l’Agenzia delle Entrate ma non sono soggetti al sistema ALLOGGIATI WEB, ci pensa l’Agenzia delle Entrate a comunicare i nomi dei locatari alle Questure.

  • Nell’allegato “A” al D.A. n. 2104 del 25.06.2025 al paragrafo 9) le parole “non possono superare un massimo di 270 giorni nell’arco dell’anno solare di cui almeno 90 consecutivi” sono sostituite dalle parole “sono disciplinati ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 25 febbraio 2025 n. 6”. Conseguentemente, sarà il titolare a decidere in quali periodi dell’anno opererà con apertura stagionale se non decide di lavorare tutto l’anno solare: così recita l’articolo 4 della legge regionale n. 6/2025: Art. 4. Periodi di apertura. 1. I periodi di apertura delle strutture turistico-ricettive si distinguono in annuali e stagionali. Per apertura annuale si intende un periodo di apertura superiore a duecentosettanta giorni complessivi nell’arco dell’anno solare. Per apertura stagionale si intende un periodo di apertura non superiore a duecento settanta giorni complessivi nell’arco dell’anno solare di cui almeno novanta consecutivi. 2. Il titolare dell’attività comunica al dipartimento regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo, tramite posta elettronica certificata, le date di aperturae chiusura della struttura turistico-ricettiva.
  • PROBLEMATICA VILLAGGI ALBERGO – Durante l’incontro tra le Associazioni di categoria e l’Assessorato del turismo dello sport e dello spettacolo della Regione Siciliana lo stesso Assessorato ha ribadito che li “Villaggi turistici” verranno inseriti tra le strutture extralberghiere (sarebbe stato meglio creare una sezione “strutture ricettive all’aria aperta, come definite del Regolamento dell’Unione europea n. 692/2011 aggiornato dal Regolamento n. 1681/2019). D.A. N. 2014 25/06/2025 ALLEGATO A – 2) STRUTTURE TURISTICO-RICETTIVE ALBERGHIERE

Restiamo, comunque, in attesa di quanto indicato nel D.A. 2724/2025 “Art. 9 Il competente Servizio 3 “Osservatorio Turistico e dello Sport” del Dipartimento regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo dovrà provvedere alla redazione dell’apposito testo coordinato che sarà pubblicato per esteso nel sito istituzionale dell’Amministrazione regionale. Il presente provvedimento sarà pubblicato sul sito del Dipartimento regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo ai sensi dell’articolo 98, comma 6 della legge regionale 7 maggio 2015, n. 9, ed in forma integrale nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana.

“E, per favore – conclude Saverio Panzica, che ringraziamo anche a nome dei nostri lettori – non parliamo di Testi Unici ma di testo coordinato dei decreti 2104 e 2724 entrambi del 2025. I testi unici sono ben altro: Sicurezza – Beni culturali ed ambientali – Imposte e redditi – Leggi pubblica sicurezza etc”."

Fonte: travelnostop.com

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Riccardo Zingone 16/08/2025 0

Mario Biffarella e Rimembranze a cinque anni dalla sua scomparsa

Credo che Mario ieri sera si sia divertito un mondo. Lui, che ha sempre sostenuto che i morti non muoiono mai completamente, ma ci osservano dall'aldilà, da un'altra dimensione, l'ho visto seduto sugli scalini di casa sua, in una viuzza vicino alla Chiesa di Santa Caterina a Mistretta. Stava osservando, ci stava osservando e si stava osservando.

Il suo sguardo furbo, profondo e dolce allo stesso tempo si posava, incuriosito come quello dei folletti che amava dipingere, sulle espressioni di chi, a distanza di cinque anni dalla sua scomparsa, aveva deciso di accogliere l'invito di familiari e amici a partecipare a una fresca serata d'agosto dedicata non alla sua commemorazione, ma al suo ricordo.

Si è divertito un mondo, dicevo. L'ho notato quando si sbellicava dalle risate ascoltando le parole del suo fraterno amico Tatà. Crescere insieme a una persona, condividerne le battaglie, le passioni, le scelte audaci e controcorrente, i successi e gli insuccessi, rappresenta l'humus su cui germoglia, cresce e matura un'amicizia sincera, profonda e senza tempo. Per questo motivo Tatà, nel raccontare Mario, non ha potuto fare a meno di raccontare se stesso. E viceversa. Mario, seduto su quei scalini, rideva e Tatà sorrideva, tra un aneddoto e l'altro, mentre ci parlava di Mario ragazzo, Mario artista, Mario filosofo, Mario politico, Mario "comunista", Mario scrittore, Mario uomo.

A un certo punto, però, l'espressione divertita di Mario è cambiata, diventando più raccolta. La scena stava cambiando e anche Mario stava cambiando. Il figlio Alvaro ha imbracciato la chitarra, si è sistemato il microfono e, insieme a Valentina, ha cominciato a intonare le prime note de La canzone di Marinella, di quel De André che Mario, tanto tempo prima, aveva fatto conoscere al proprio figlio.

Mario aveva cantato De André più e più volte in casa, durante gli "schiticchi", forse anche con il suo gruppo Gli Elfi, ma adesso, sentirlo cantare da Alvaro, lo commuove e, allo stesso tempo, lo compiace. "È proprio bravo Alvaro", pensa tra sé e sé, mentre la magia della musica si diffonde lungo lo stretto vicolo affollato di gente. Poi lo vedo scendere le scale e suonare l'ultima strofa insieme:

"Questa è la tua canzone, Marinella Che sei volata in cielo su una stella E come tutte le più belle cose Vivesti solo un giorno, come le rose E come tutte le più belle cose Vivesti solo un giorno, come le rose."

Mentre Alvaro e Valentina continuano la loro performance musicale, Mario, Liria e Ferruccio ci accompagnano su per le scale in quello che ora è un piccolo museo. Raccoglie dipinti, bozzetti, scritti e documenti vari prodotti da Mario durante la sua lunga vita artistica, gelosamente custoditi dalla famiglia in quello scrigno di cultura materiale e immateriale che Tatà vorrebbe far diventare una Fondazione. È il laboratorio-studio dove Mario liberava la sua eccezionale sensibilità artistica, il suo pennello ironico, sarcastico, dissacratore, audace e affascinante, ma anche dolce. Mi hanno sempre colpito i colori, le figure dipinte dall'aspetto quasi fotografico, simboli e simbolismi, gnomi, rospi, libri aperti, volti.

La mostra Rimembranze sarà aperta anche oggi, 16 agosto, dalle 19:00 in poi. Se scrutate con attenzione, Mario sarà ancora lì a osservare, a osservarci, a osservarsi.

Per approfondimenti http://www.mistretta.eu/Speciale%20Mario%20Biffarella.html

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Halaesa Nebrodi 22/07/2025 0

Un mare per tutti a Castel di Tusa

Dopo il successo dello scorso anno, torna a Castel di Tusa l’iniziativa “Un mare per tutti”, giunta alla seconda edizione, in programma il 30 luglio 2025 alle ore 16:00 presso la Darsena Approdo di Halaesa.

L’evento, che si propone di abbattere le barriere architettoniche e promuovere l’accessibilità al mare per le persone con disabilità, è ideato e promosso dall’Associazione Nehemia APS, presieduta da Fabrizio Gandellini e Parisi Di Gangi, con Salvatore Cangelosi in qualità di vicepresidente. L’iniziativa si svolge con il patrocinio del Comune di Tusa e la collaborazione logistica e operativa della Darsena Approdo di Halaesa.

Il progetto mira a garantire il diritto universale al mare, offrendo a persone con mobilità ridotta, o altre difficoltà motorie, la possibilità di vivere una giornata all’insegna dell’inclusione, della socializzazione, della condivisione e del godimento delle peculiarità del territorio.

Durante l’evento saranno messi a disposizione ausili per l’accesso in acqua, personale qualificato e volontari per garantire assistenza in totale sicurezza. Sarà anche un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’accessibilità negli spazi pubblici e naturali.

Ai fine della sincera convivialità, grazie alla collaborazione del progetto di filiera corta Madonie Nebrodi Slow, sarà possibile godere di una cena con prodotti locali che mira a valorizzare anche le aziende del territorio.

Ai fine di un sostegno concreto verso l'associazione promotrice dell'evento, sarà allestito, a cura di alcuni volontari e con la collaborazione della Fattoria Sociale "Il melograno", uno stand per la raccolta fondi nel quale sarà acquistabile oggettistica e prodotti locali a sostegno dei futuri progetti in programma.

Il tutto arricchito da un momento di unione sincero durante la messa tenuta da padre Bernardo Ndim.

Il Comune di Tusa ha confermato il proprio sostegno all’iniziativa, riconoscendola come un esempio virtuoso di solidarietà e civiltà. “Un mare per tutti” non è solo un evento simbolico ma un concreto passo avanti verso una società più equa, dove nessuno viene lasciato indietro.

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Riccardo Zingone 19/07/2025 0

Gente di Halaesa Nebrodi: Martin Declève e la sua Regale Dimora

La Storia di Romei

La contrada Romei, situata nel territorio di Mistretta, è uno dei luoghi rurali più iconici del centro nebroideo. Si ritiene che in quest'area, secondo le descrizioni di Silio Italico e Polibio, sorgesse l'antica Noma, e che il nome "Romei" derivi proprio dagli antichi abitanti della città greco-romana, i Nomei.

Adagiato lungo il versante orientale che si inerpica verso contrada Zupardo, a ridosso del torrente Serravalle, l'ex feudo di Romei era noto per la ricca produzione di uva, agrumi, olio d'oliva e frutti vari. Un tempo, vi si coltivava abbondantemente anche il gelso, le cui foglie erano nutrimento per il baco da seta. La fertilità della terra unita alla mitezza del clima hanno incentivato gli abitanti di Mistretta a stabilirsi qui, come testimoniano i numerosi antichi casali ancora presenti.

Dopo il 1684, il Feudo fu assegnato a Santo Stefano di Camastra ma, a seguito di diverse vicissitudini giudiziarie, una parte di esso tornò di proprietà del Comune di Mistretta. Ebbe così inizio una svendita, e molte terre vennero cedute a potenti famiglie come gli Allegra, i Natoli, i Salamone, gli Armao e gli Aversa, che edificarono prestigiose ville

Nel corso del tempo, questa contrada divenne così popolosa da giustificare la presenza di un distaccamento della scuola elementare di Mistretta, ospitato in un edificio apposito dove venivano istruite alcune decine di bambini. Ciò accadde sino agli anni Sessanta, come racconta e documenta Nella Faillaci, appassionata ricercatrice di storia locale ed ex responsabile dell'Archivio Storico Comunale di Mistretta. (1)

Oggi, l'ex Feudo Romei sta vivendo una nuova stagione: molte delle antiche famiglie non esistono più, ma diverse tenute hanno riacquistato nuova linfa grazie all'interesse di numerosi nuovi proprietari che hanno deciso di fare di questi luoghi la propria dimora. È da questo interessante spunto rigenerativo che inizia il nostro racconto.

Palazzo Natoli-Giaconia: Una Perla Incastonata tra Querce e Ulivi Secolari

Arrivo all'appuntamento con Martin alcuni minuti prima dell'orario stabilito. Poco prima mi aveva avvisato di un ritardo, ma mi aveva dato il permesso di entrare nella proprietà. Appena scendo dall'auto, che fino a quel momento mi aveva protetto dalla calura estiva e isolato da suoni e odori, vengo letteralmente avvolto dalla bellezza del luogo e dal frastuono incessante delle cicale. Esistono esperienze che ci riportano indietro nel tempo, e subito mi sento immerso in una situazione inaspettata che merita rispetto: l'antico casale che mi ospita, la "Regale dimora" (come descritto a matita su un muro da un ospite del casale), trasmette un'energia straordinaria.

Mi sento ospite in un luogo dalla grande sacralità e, per questo motivo, mi muovo in punta di piedi. Persino l'antico selciato in pietra merita rispetto, e lo calpesto con circospezione.

Nell'attesa dell'arrivo di Martin, mi aggirò lungo il cortile dell'imponente, ma ben integrata, dimora storica, circondata da ulivi secolari e da una fitta boscaglia. Sbirciando qua e là, la mia attenzione viene subito catturata da una scenografica fontana che riporta scolpita la data 1761.

L'acqua scorre, e c'è vita. La figura centrale scolpita è accolta in una nicchia in pietra che conserva ancora delle decorazioni in rosso, una caratteristica che si può notare anche lungo la facciata principale a due piani del prospetto, corredata da una scenografica scala a doppia rampa che conduce al piano superiore. Noto, infatti, come nel prospetto si intraveda ancora il rosso con cui erano state dipinte le pareti del piano terra che, insieme al giallo e al verde, dovevano conferire alla costruzione un aspetto particolarmente elegante e classicheggiante. D'altronde, ci troviamo in pieno neoclassicismo, e l'eco degli scavi archeologici di Pompei ed Ercolano è evidentemente giunta anche qui, lasciando traccia in questo edificio.


 


 

Trovo aperte alcune porte che introducono ai magazzini dove è ancora visibile un antico frantoio con l'enorme mole in pietra ed il torchio azionati da animali da soma. La corrente elettrica da queste parti arriverà molto tardi ma i vecchi proprietari, eredi della famiglia Natoli-Giaconia, nel frattempo avevano arginato il problema acquistando un moderno impianto collocato in un altro edificio e alimentato da un gruppo elettrogeno. Il frantoio restò in funzione fino agli anni sessanta diventanto il punto di riferimento dell'area circostante per la molitura delle olive.  

                                                                                               

Accanto l'edificio la chiesetta rurale completamente disadorna datata 1783, con in fondo un piccolo altare e pavimento in maiolica.   

                                         

Martin Décleve e Valérie Verdinne: Dalla Pandemia al Loro Sogno

Il frastuono delle cicale viene momentaneamente interrotto dall'arrivo di un'automobile: è Martin, che mi accoglie con un caldo sorriso, prontamente ricambiato.

Iniziamo a sorseggiare un fresco aperitivo in terrazza, che ci accompagna lungo la piacevole chiacchierata, durante la quale Martin mi racconta di sé e di ciò che lo ha spinto dal Belgio fin qui.

"È un progetto che nasce molto lontano: io ho insegnato latino e greco per ventidue anni e mia moglie Valérie ha ereditato una farmacia di famiglia, ma entrambi avevamo il desiderio di dedicarci all'arte. Così, ad un certo punto, ho abbandonato l'insegnamento per occuparmi professionalmente di fotografia e cinematografia, e, con Valérie, abbiamo restaurato insieme una casa a Bruxelles. Durante la pandemia, nonostante le restrizioni, iniziamo a viaggiare in Italia fino ad arrivare in Sicilia, dove veniamo a contatto con questo territorio che ci affascina immediatamente."

"Io e Valérie", prosegue Martin, "abbiamo sempre pensato di acquistare un immobile con delle caratteristiche speciali, che da solo raccontasse una storia, e abbiamo pensato che in questa zona, prima o poi, lo avremmo trovato. Non abbiamo affidato la nostra ricerca ad agenzie immobiliari, ma piuttosto al passaparola. Così, grazie a conoscenze comuni, siamo stati messi in contatto con i vecchi proprietari e, dopo un po' di tempo, la nostra ricerca si è conclusa."

Finita la pandemia, Martin e Valérie acquistano la proprietà proveniente dalla famiglia Parlato-Martorana e subito avviano i lavori di pulizia e recupero, ma non dell'immobile. Questa è stata una scelta precisa. "Per adesso ci stiamo occupando della pulizia del terreno che misura diciotto ettari", continua Martin, "ma per me è un vero spettacolo recuperarlo poco alla volta. Ogni giorno è una nuova scoperta e questo è bellissimo! L'obiettivo è pulirne circa quattro ettari e il resto lasciarlo come bosco. La casa sarà ristrutturata solamente quando capiremo fino in fondo quale direzione prendere. Siamo alla ricerca di un modello da applicare, ma quelli comuni non ci soddisfano, dunque attenderemo il tempo necessario. Pensiamo, comunque, di creare un modello che unisca la cultura con l'agricoltura."

Nasce il DDT Project: L'Arte Contemporanea si Sposa con la Storia

"Due anni fa, con Valérie e alcuni amici, abbiamo trascorso la prima estate in questo posto. Fuori era ancora una giungla, ma tutti abbiamo percepito il fascino che emanava l'insieme: la pace, la bellezza, la terra, la storia. Nel frattempo abbiamo abbandonato l'ipotesi di realizzare un agriturismo e dedicarci semplicemente alla ricettività e alla ristorazione. Dunque ci siamo presi una pausa e adesso siamo alla ricerca di uno scopo più profondo e spirituale, creando una realtà dove la nostra voglia di creazione possa essere condivisa. Non riesco a immaginare un giorno senza creatività, senza voglia di fare, e con Valérie crediamo di sviluppare un modello di vita che trasmetta felicità."

"Abbiamo quindi condiviso l'idea di allestire una mostra adesso, lasciando e presentando il fabbricato così come lo abbiamo trovato, utilizzando le tante stanze per ospitare le realizzazioni."

Così come riportato nel comunicato stampa DDT project fa del messaggio trovato sul muro il titolo della presente iniziativa, ma soprattutto lo eleva a parola d’ordine carica di aspettative, in una residenza che in effetti, al momento, di regale non consente altro che un raro dilatato senso di catartica pace. Al contrario di A e G, i due sconosciuti che firmarono il graffito con le sole iniziali dopo un breve soggiorno più di centoventi anni fa, Declève e Verdinne sono ben consapevoli che nel tempo lungo della loro permanenza, l’impresa consisterà nel “restituire tempo al temporaneo”.
Al lato della porta d’ingresso, sulla parete si leggono alcune date tracciate con vernice rossa: sopra, 1761, quella della fondazione della struttura; su entrambi i lati della porta, dati che vanno dal 1948 al 1967 si riferiscono all’epoca dell’irrorazione del D.D.T. contro la malaria. Nel corso dei secoli citati, il luogo ha subito numerose trasformazioni. Ma è senza dubbio durante la metà del secolo successivo alla messa al bando dell’insetticida, alla fine degli anni ‘70, che si verifica la metamorfosi più radicale: la conclusione dell’attività agricola, l’abbandono dei terreni e l’utilizzo dell’edificio principale lasciato da più di trent’anni, come casa di villeggiatura occasionale. Gli anni del D.D.T. furono quelli della “grande accelerazione”. Al di là del desiderio illusorio di allontanare questo recente passato, l’appropriazione indebita dell’acronimo esprime la volontà dei nuovi proprietari di fare di questo luogo un luogo di agricoltura e cultura, uno spazio dove restituire tempo al provvisorio.

DDT project-Prima di lasciare questa regale dimora

Régis Baudy, Sébastien Bonin, Alessandro Costanzo, Étienne Courtois, Martin Declève, Myriam El Haïk, Laurent Friob, Anna Guillot, Sebastiano Leta, Renee Marcus Janssen, Emmanuel Piron, Rawakari, Agostino Rocco, Alfredo Sciuto.

DDT project : Martin Declève & Valérie Verdinne
Dimora del temporaneo, Mistretta, Contrada Romei, Sicilia, Italia
16.08―14.09.2025
Opening : Sabato 16―domenica 17 agosto

 

(1) Romei, crocevia dei pellegrini. Nella Faillaci, Il Centro storico-giugno 2003

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