37 articoli nella categoria News dal territorio

Riccardo Zingone 01/10/2025 0

I Monti Iblei incontrano i Monti Nebrodi in un interessante percorso gastronomico

Halaesa Nebrodi: Un Viaggio di Sapori tra Iblei e Nebrodi Tra gli obiettivi fondamentali del CTT™ Coordinatore Turistico Territoriale di Halaesa Nebrodi vi è la generazione di rapporti collaborativi tra e con gli Operatori, perche le persone sono e fanno la Destinazione. Il suo "genius loci" è caratterizzato dalle diversità offerte dai singoli comuni, che beneficiano di un effetto catalizzatore e moltiplicatore quando vengono messi in sinergia. Nel percorso avviato da alcuni anni, ho incontrato e incrociato tantissime persone: operatori, amministratori, viaggiatori. Creare o rafforzare sinergie e relazioni diventa dunque un momento fondamentale nella crescita sociale ed economica del Territorio. La storia che voglio raccontarvi oggi ha delle sfumature molto interessanti che, a mio parere, meritano un approfondimento coinvolgendo, in prima persona, tre dei nostri Operatori. Il Gusto dell'Eccellenza: L'Incontro con Èstro Restaurant Giuseppe Luparelli (chef) e Lorenzo Sorrentino (pastry chef) sono i titolari di Èstro Restaurant  di Palazzolo Acreide (SR). La loro cucina, pur saldamente legata alla pregevole gastronomia dei Monti Iblei, è piacevolmente aperta a influenze regionali, nazionali e internazionali. La stagionalità è un elemento fondante della loro filosofia, mentre l'innovazione e la reinterpretazione dei piatti in chiave contemporanea rappresentano il valore aggiunto che il team offre ai propri clienti. In questo continuo percorso di arricchimento e costante miglioramento, Giuseppe e Lorenzo sono alla ricerca di nuovi spunti per impreziosire i propri piatti e, perché no, inventarne di nuovi. Spinti da questa passione, decidono di contattare Halaesa Nebrodi alla ricerca di sapori e tradizioni gastronomiche del nostro territorio. La richiesta è semplice: visitare da lì a pochi giorni alcune aziende del territorio alla ricerca di prodotti locali d'eccellenza e, se possibile, unici. Organizzazione del Mini-Tour Abbiamo ragionato insieme su come organizzare e ottimizzare il mini-tour, vista la lunga distanza tra Halaesa Nebrodi e gli Iblei e il relativamente poco tempo a disposizione. Abbiamo stilato un programma di tre tappe: la visita a due aziende e un pranzo a Mistretta. Tappa 1: La Provola D.O.P. dell'Azienda Antonio Fioriglio La prima azienda visitata da Giuseppe e Lorenzo si trova nel territorio di Mistretta, lasciando la SS 117 pochi chilometri dopo aver superato Serra Merio (1093 mt). Si tratta dell'Azienda agricola zootecnica Antonio Fioriglio, nota ovunque per la celebre Provola dei Nebrodi D.O.P. Qui, immersa nei 100 ettari di verdi e incontaminati pascoli del Parco dei Nebrodi (zona B), sorge l'azienda, forte di una lunga storia familiare che nasce nel 1890, giunta adesso alla quinta generazione. Ad accogliere Giuseppe e Lorenzo c'è Biagio, figlio di Antonio, che, insieme al fratello Paolo, si dedica con amore e dedizione all'azienda di famiglia. La prova d'assaggio è stata "tosta": oltre l'immancabile Provola dei Nebrodi D.O.P., Biagio ha proposto un ricco vassoio composto da altri formaggi vaccini stagionati e non, una tiepida ricotta fresca appena prodotta e, ciliegina sulla torta, la pregevole ricotta infornata, regina di diversi piatti isolani, tra cui la celeberrima Pasta alla Norma. Tappa 2: Sapori Autentici al Turismo Rurale SESIMA Essendo ormai quasi ora di pranzo, i nostri Giuseppe e Lorenzo hanno lasciato l'azienda Fioriglio tra il placido scampanio delle vacche e si sono diretti verso il Turismo rurale SESIMA.  L'antico casale si trova lungo la SS 117, all'ingresso di Mistretta provenendo dall'entroterra. Lo scenario è mozzafiato: lo sguardo si perde tra i pascoli della grande vallata fino ad arrivare alle cime dei Monti Nebrodi, resi verdi da antichi e lussureggianti boschi. Qui, i due chef hanno incontrato Simona Di Gregorio, padrona di casa e responsabile della cucina. Nonostante il generoso spuntino precedente, c'è stato spazio per dei bucatini freschi con Suino nero dei Nebrodi e una sontuosa Fiorentina dei Nebrodi da condividere. Un ottimo modo per entrare in contatto con le eccellenti carni nostrane. Tappa 3: Innovazione e Tradizione con il Salame di Capra Messinese Il viaggio dei nostri amici chef è proseguito alla volta di Santo Stefano di Camastra, incuriositi dalle notizie riguardanti il recente lancio di un nuovo prodotto: il salame di Capra messinese di cui ci siamo occupato recentemente in questo articolo. L'Azienda di Antonino Mallaci Bocchio, ubicata nel territorio di Cerami, a ridosso di quello mistrettese, ha introdotto ufficialmente sul mercato un prodotto innovativo che, in realtà, ha solide radici nel passato e nella tradizione dei Nebrodi. Il punto vendita, La dispensa del Massaro, è situato proprio nella Città delle ceramiche, e qui Giuseppe e Lorenzo sono stati accolti da Antonino che ha presentato loro, oltre al salame di Capra e a quello di Suino nero dei Nebrodi, anche una serie di prodotti caseari derivati dal latte di capra. La Missione è Compiuta Questo il racconto di una giornata eccezionale dedicata alla promozione del territorio, ma ciò che più conta sono le sensazioni raccolte da Giuseppe e Lorenzo: "Oggi abbiamo fatto un viaggio alla scoperta della Sicilia autentica, quella fatta di antichi sapori e tradizioni. La prima azienda, quella di Antonio, Biagio e Paolo, ci ha fatto scoprire prodotti di grande valore ma anche persone dal cuore grande. Lasciando la SS 117 e seguendo il navigatore ci eravamo persi, ma grazie alla disponibilità di Antonio siamo riusciti a raggiungere l'azienda (N.d.R.: a meno che non si disponga di un fuoristrada, per raggiungere l'azienda è consigliabile arrivare alle porte di Mistretta e dirigersi verso Contrada Fontana Murata). L'accoglienza è stata ottima come tutti i prodotti che abbiamo assaggiato, soprattutto la ricotta infornata che abbiamo trovato speciale e diversa da quella che utilizziamo dalle nostre parti. Il suo gusto delicato ci ha piacevolmente colpiti. Allo stesso modo il pranzo da SESIMA è stato all'altezza delle aspettative e ci ha stimolato delle nuove idee gastronomiche, così come conoscere i prodotti di capra provenienti dall'azienda di Antonino a Santo Stefano di Camastra ci ha convinti a sperimentare e proporre qualcosa di nuovo ai nostri ospiti. Il nostro menù, già ricco di prodotti d'eccellenza, sarà impreziosito da una Pasta fresca con ragù di capra e spolverata con ricotta infornata." Dunque, missione compiuta! I Monti Iblei si sposano con i Monti Nebrodi attraverso un piatto unico che unisce due mondi affascinanti della nostra splendida Isola.
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Halaesa Nebrodi 29/09/2025 0

L'azienda Il Melograno eccellenza tra i Mieli Millefiori di Sicilia

L’importante riconoscimento è arrivato in occasione del Concorso Millefiori Siciliani, tenutosi a Sortino (SR) il 26 settembre 2025 e organizzato dall’ A.R.A.S. – Associazione Regionale Apicoltori Siciliani.La commissione esaminatrice ha valutato 86 campioni provenienti da tutta la Sicilia, frutto del lavoro appassionato di numerosi apicoltori che hanno presentato le eccellenze della loro produzione, sottoponendole a una rigorosa selezione. Al termine delle prove di assaggio sono stati selezionati 35 mieli, di cui 14 hanno ricevuto la menzione di "eccellente" e 21 quella di "ottimo". Le notizie riguardanti il nostro territorio, rappresentato dall’Azienda Agricola Il Melograno di Elisa Cerrito, sono state particolarmente lusinghiere: l’azienda si è aggiudicata il primo e il quarto premio nella categoria Mieli Millefiori Siciliani Primaverili. Un grande motivo di orgoglio, non solo personale per Elisa Cerrito e Riccardo Presti che da anni portano avanti un percorso virtuoso basato sul rispetto delle tradizioni locali e su una produzione d’eccellenza derivante dalla grande varietà di piante che coltivano, ma anche per la grande valenza sociale del progetto a cui da anni si dedicano attraverso i rapporti con la Fondazione Exodus di don Mazzi e i tanti incontri dedicati agli studenti nei quali raccontano, con grande entusiasmo, il "meraviglioso mondo delle api".  “Una valutazione di pregio che non mette solo in luce la nostra dedizione come apicoltori ma che conferma, ancora una volta, il valore e la ricchezza dei luoghi in cui crescono e si nutrono le nostre preziose amiche api: il territorio di Motta d’Affermo e dintorni” – dichiara Elisa, dinamica Operatrice del GMT™ Halaesa Nebrodi – sottolineando ancora una volta come la biodiversità, il rispetto per la natura e l’autenticità del nostro territorio trovino una naturale espressione anche nella produzione del miele e dei suoi derivati.PER CONOSCERE IL FANTASTICO MONDO DELLE API DI ELISA E LE ESPERIENZE CHE PROPONE L'AZIENDA IL MELOGRANO CLICCA QUI
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Riccardo Zingone 20/09/2025 0

Nino Mallaci, il Progetto Capramal ed il suo salame di capra messinese

La storia del salame di capra di Nino Per raccontare il salame di capra prodotto da Antonino Mallaci Bocchio — per tutti Nino — è necessario fare un lungo passo indietro e ascoltare la sua storia, che affonda le radici in un'antica azienda di famiglia dedita all'agricoltura e alla zootecnia. "Vengo da una famiglia di agricoltori e allevatori", racconta Nino. "Sono sempre stato affascinato da questo mondo ricco di valori e sentimenti, ma anche di enormi sacrifici". Da ragazzo, Nino divideva il suo tempo tra la scuola e l'azienda di famiglia. Una volta ottenuto il diploma di geometra, decise di abbandonare gli studi per dedicarsi completamente all'attività, che all'epoca era principalmente l'allevamento di vacche. "I nostri terreni per il pascolo si trovavano tra Mistretta, Cerami e Agira, il che comportava un notevole dispendio di energie organizzative ed economiche", spiega. Alla fine degli anni Novanta, ventenne, decise con il padre di costruire un capannone nel terreno di contrada Calogno, a Cerami, ma adiacente a Mistretta. Da allora, tutta la sua attività si è concentrata lì. Come in molte aziende zootecniche, anche in quella di Nino c'erano capre e maiali. "Ricordo che da bambino", prosegue Nino con emozione, "assistevo spesso alla preparazione di vari salumi, tra cui quello di capra, che si otteneva miscelando la carne di capra, magra per natura, con i resti della lavorazione delle carni di maiale. Non ho mai dimenticato quei sapori, quegli odori e quelle sane tradizioni. Da tempo mi sono prefissato l'obiettivo di mantenerle vive attraverso la mia azienda e la mia attività commerciale". La Dispensa del Massaro e un sogno ritrovato Arrivando ai giorni nostri, Nino ha aperto un punto vendita a Santo Stefano di Camastra, dove ha avviato La dispensa del Massaro. L'intento era promuovere e vendere la norcineria del Suino Nero dei Nebrodi, un prodotto d'eccellenza del territorio, insieme a carne bovina selezionata. Tuttavia, il pensiero delle capre continuava a "pascolare" nella sua mente, insieme al progetto di portare le tradizioni culinarie a loro legate sulle tavole di tutti. A un certo punto, si presentò a Nino la possibilità di acquistare un certo numero di Capre Messinesi certificate, una razza autoctona con radici tra i Nebrodi e i Peloritani, apprezzata per la qualità del latte e la bontà delle sue carni. "Con l'acquisto di questo gregge", racconta Nino, "sentivo di essere vicino alla realizzazione del mio sogno, ma ero anche consapevole di dover acquisire ulteriori conoscenze per riuscire a produrre un salume di qualità, rispettoso della tradizione e dei canoni moderni". Decise quindi di frequentare un corso specifico ad Alba, in Piemonte, una zona con una lunga e consolidata tradizione nell'allevamento di capre e nella produzione di salumi. Dopo varie sperimentazioni, è riuscito a produrre il suo salame di capra, trovando il giusto equilibrio tra compattezza, resistenza al taglio, conservazione, sapore e profumo. Un prodotto che è sintesi di tradizione e innovazione Il lungo e complesso percorso di Nino, supportato dalla sua famiglia, ha trovato un epilogo il 18 settembre, in occasione della presentazione ufficiale del progetto Capramal a Santo Stefano di Camastra. L'evento ha visto la partecipazione di amministratori, tecnici, amici e curiosi, tutti attratti da questa gustosa novità. L'esperienza gastronomica di degustazione del salame di capra è stata arricchita dalle specialità prodotte da altre aziende locali: l'azienda Spina Santa di Nicosia, specializzata nella produzione di formaggio caprino, e l'azienda Casaleni, che da tempo propone un'offerta gastronomica d'eccellenza. Grazie a queste sinergie, si è scoperto come il salame di capra messinese trovi una particolare esaltazione in abbinamento, ad esempio, alla provola dolce e alla marmellata di fichi. Una perfetta sintesi dei valori espressi dal salame di capra messinese è racchiusa nelle parole della dottoressa Serena Nigrelli, l'agronoma che ha seguito Nino durante l'iter burocratico: "Quello di Nino è un salame che va assaporato a occhi chiusi, perché così possiamo cogliere sensazioni uniche che ci riportano indietro nel tempo". Non resta che augurare un sincero in bocca al lupo a Nino e al suo sogno diventato realtà. Il territorio ha bisogno di queste energie, visioni ed entusiasmo affinché le nostre belle tradizioni si trasformino da memorie in fatti concreti.
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Halaesa Nebrodi 25/08/2025 0

Le Locazioni Turistiche alla luce della Legge Regione Sicilia n.6 del 25 febbraio 2025

"La pausa ferragostana ha offerto lo spunto all’ottimo Saverio Panzica, di fare il punto sulla “Nuova LEGGE DELLA REGIONE SICILIANA 25 FEBBRAIO 2025, N. 6. – (AGGIORNATA DALL’ARTICOLO 5 DELLA L.R. 12/05/2025, N, 22. E SUI DECRETI DELL’ASSESSORATO DEL TURISMO DELLO SPORT E DELLO SPETTACOLO: DEL 25 GIUGNO 2025 N. 2014 E DEL 7 AGOSTO 2025 N. 2724). Uno studio dettagliato e riepilogativo delle variazioni sollecitate e condivise con imprese e con lo stesso assessorato regionale al Turismo. Ovviamente – ricorda Panzica – si rimane in attesa di quanto indicato nel D.A. 2724/2025 “Art. 9 – Il competente Servizio 3 “Osservatorio Turistico e dello Sport” del Dipartimento regionale del turismo dovrà provvedere alla redazione dell’apposito testo coordinato che sarà pubblicato per esteso nel sito istituzionale dell’Amministrazione regionale. Il provvedimento sarà pubblicato sul sito del Dipartimento regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo ai sensi dell’articolo 98, comma 6 della legge regionale 7 maggio 2015, n. 9, ed in forma integrale nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana“. Il primo problema da affrontare riguarda la mancanza di norme transitorie che tutelino i parametri di classifica precedentemente attribuiti prima della pubblicazione della L.R. n.6/2025 e del D.A. n. 2014/2025. e dal successivo decreto n. 2724 del 07/08/2025 – in particolare per i posti letto nei locali comuni. Come disposto dall’articolo 40 comma 2 della L.R. n. 6/2025 – l’assenza di norme transitorie che tutelino chi ha operato con i precedenti decreti di classifica causerebbe la perdita di numerosi posti letto nelle: residenze turistico alberghiere – nelle case per vacanze – negli esercizi di affittacamere. LOCAZIONI TURISTICHE NON SI APPLICANO ALLE LOCAZIONI TURISTICHE – SVOLTE SIA DA PERSONE FISICHE (SENZA PARTITA IVA) CHE DA PERSONE GIURIDICHE (CON PARTITA IVA) – COME INDICATO: Nell’allegato “A” al D.A. n. 2104 del 25.06.2025 nel titolo del paragrafo 1.2 le parole “ivi comprese le locazioni turistiche” sono soppresse. CONSEGUENTEMENTE All’articolo 5 del D.A. n. 2104 del 25.06.2025 le parole “Ai fini dell’individuazione dei requisiti per l’attribuzione della classifica, descritti nell’Allegato “A” al presente decreto, sono altre strutture turistico-ricettive le dimore destinate in tutto o in parte a locazioni turistiche” sono soppresse. DI FATTO – VENGONO ESCLUSE LE LOCAZIONI TURISTICHE – ANCHE – DALL’INSERIMENTO NELLA TIPOLOGIA “ALTRE STRUTTURE RICETTIVE” DI FATTO LE LOCAZIONI TURISTICHE NON SONO STRUTTURE RICETTIVE. Nell’allegato “A” al D.A. n. 2104 del 25.06.2025 al paragrafo 1.2 dopo le parole “Tutti i materassi ignifughi di tutte le strutture turistico-ricettive elencate al punto 1.1 del presente Decreto” le parole “ivi comprese le locazioni turistiche” sono soppresse. Nell’allegato “B” al D.A. n. 2104 del 25.06.2025 le parole “e del regolamento di condominio, o dichiarazione dell’amministratore di condomino” sono soppresse. Ogni camera, se sprovvista di bagno privato, dovrà prevedere al suo interno un lavabo con acqua corrente calda e fredda. Per garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità, anche ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche, le disposizioni di cui al D.M. 14 giugno 1989, n. 236, si applicano alle strutture turistico-ricettive di cui alla L.R. n. 6/2025, ove ricomprese nell’ambito di riferimento previsto dall’articolo 1. Si ricorda che le locazioni turistiche non sono soggette alla normativa sull’abbattimento delle “barriere architettoniche” legge n. 13/1989 e dal decreto del Ministero dei Lavori pubblici n. 236/1989, attuativo della stessa legge. In quanto D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia Art. 77 (L) – Progettazione di nuovi edifici e ristrutturazione di interi edifici 1. I progetti relativi alla costruzione di nuovi edifici privati, ovvero alla ristrutturazione di interi edifici, ivi compresi quelli di edilizia residenziale pubblica, sovvenzionata ed agevolata, sono redatti in osservanza delle prescrizioni tecniche previste dal comma 2. Trattandosi di singole unità abitative non sussiste l’obbligo citato. Almeno un televisore di 32 pollici – adeguamento entro 3 anno dal D.A. 2104 (pubblicato in gazzetta ufficiale della Regione Siciliana il 4 luglio 2025). POSTI LETTO NELLE LOCAZIONI TURISTICHE COME DISPOSTO NELL’ALLEGATO B DEL D.A. 2104/2025 I POSTI LETTO DELLE LOCAZIONI TURISTICHE SONO I SEGUENTI: – le camere singole devono avere una superficie minima di mq. 9,00; – le camere doppie o matrimoniali devono avere una superficie minima di mq. 14,00; – le camere triple devono avere una superficie minima di mq. 20,00; – le camere quadruple devono avere una superficie minima di mq. 26,00; Decreto Ministero della Sanità 5 luglio 1975. L’alloggio mono stanza per una persona deve avere una superficie minima, comprensiva dei servizi, non inferiore a mq. 28,00, e non inferiore a mq. 38,00 per alloggio destinato a due persone; – i locali devono essere dotati di soggiorno le cui dimensioni non possono essere inferiori, , a mq. 14,00 per il soggiorno STRUTTURE RICETTIVE EXTRALBERGHIERE: CASE/APPARTAMENTI PER VACANZE – ESERCIZI DI AFFITTACAMERE – BED AND BREAKFAST Per il calcolo delle superfici minime di tutte le “strutture turistico ricettive situate in locali di civile abitazione” classificate al catasto in categoria A, ad eccezione delle Case per ferie, degli Ostelli e dei Rifugi, si applicano le disposizioni di cui al D.M. 5 luglio 1975. In particolare: – l’alloggio mono stanza per una persona deve avere una superficie minima, comprensiva dei servizi, non inferiore a mq. 28,00, e non inferiore a mq. 38,00 per alloggio destinato a due persone; – i locali devono essere dotati di soggiorno e cucina le cui dimensioni non possono essere inferiori, rispettivamente, a mq. 14,00 per il soggiorno e mq. 5,00 per la cucina; nei soggiorni e nelle cucine degli alloggi pluri stanza non sono ammessi letti; – le camere da letto devono avere una superficie minima di mq. 9,00, se per una persona, e di mq. 14,00, se per due persone; per ogni posto letto aggiunto dovranno considerarsi ulteriori mq. 6,00 sino al limite massimo di 4 posti letto non sovrapponibili per stanza; Ogni camera, se sprovvista di bagno privato, dovrà prevedere al suo interno un lavabo con acqua corrente calda e fredda. “Nelle strutture turistico-ricettive alberghiere”. Pertanto vengono esclusi CASE/APPARTAMENTI PER VACANZE – ESERCIZI DI AFFITTACAMERE – BED AND BREAKFAST. Per garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità, anche ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche, le disposizioni di cui al D.M. 14 giugno 1989, n. 236, si applicano alle strutture turistico-ricettive di cui alla L.R. n. 6/2025, ove ricomprese nell’ambito di riferimento previsto dall’articolo 1. OVVERO: “ si applicano le condizioni fissate all’art. 5, punto 5.1 del D.M n. 236/89. A tal fine nelle unità immobiliari visitabili deve essere consentito l’accesso, da parte di persona su sedia a ruote, alla zona di soggiorno o di pranzo, ad un servizio igienico e ai relativi percorsi di collegamento. Dovrà essere assicurata la possibilità, anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di accedere agli spazi di relazione, quali soggiorno o pranzo, di servizio ed incontro, e ad almeno un servizio igienico di ogni unità immobiliare. I criteri di progettazione dovranno assicurare la rispondenza ai punti 4.1.1, 4.1.6, 4.1.9, 4.2 del D.M n. 236/89 ed alle relative specifiche dimensionali e/o soluzioni tecniche. Dovrà essere presente un adeguato numero di servizi igienico-sanitari distinti per sesso preceduti da antibagno; dovrà essere previsto anche un servizio igienico-sanitario da destinare ai soggetti diversamente abili. Nelle strutture turistico-ricettive dotate di spazi comuni a disposizione degli ospiti e/o del pubblico (hall, reception, aree soggiorno e/o svago, sale colazione e/o ristorante, ecc…), con espressa esclusione degli spazi comuni interni facenti parte di singole unità abitative (ovvero singoli immobili con sub catastale da A/1 a A/11 escluso A/10. CONSEGUENTEMENTE SONO ESLUSI: CASE/APPARTAMENTI PER VACANZE – ESERCIZI DI AFFITTACAMERE – BED AND BREAKFAST Le strutture turistico-ricettive site in locali di civile abitazione all’interno di condomini, all’atto della dichiarazione di inizio attività devono presentare, al Dipartimento del turismo, dello sport e dello spettacolo, il regolamento di condominio che non vieta lo svolgimento di attività turistico-ricettive e/o di attività imprenditoriali all’interno dello stesso. In assenza di regolamento di condominio, si dovrà presentare apposita attestazione dell’amministratore del condominio che assevera l’assenza del suddetto regolamento e l’assenza di cause ostative allo svolgimento della relativa attività turistico ricettiva. Le unità abitative delle strutture turistico-ricettive devono essere dotate di almeno un televisore della dimensione minima di 32 pollici. Tutte le strutture turistico-ricettive già classificate alla data di pubblicazione del presente decreto devono adeguare le dimensioni minime dei televisori entro il triennio successivo alla data di pubblicazione del presente decreto. I materassi utilizzati in tutte le strutture ricettive di cui al punto 1.1 del presente Decreto, devono essere ignifughi e omologati nella classe 1IM; ciascun materasso deve essere corredato dal certificato rilasciato dal Ministero dell’Interno. Tutte le strutture turistico-ricettive di nuova classificazione devono dotarsi di materassi con altezza almeno pari a cm. 22,00. Tutte le strutture turistico-ricettive già classificate devono adeguare le dimensioni minime dei materassi entro il triennio successivo alla data di pubblicazione del presente decreto. DIVANI LETTO D.A. n. 2104/2025 1.2 pagina 11 “Sono ammessi, all’interno di tutte le strutture turistico-ricettive come dettagliate al superiore punto 1.1, i divani letto e le poltrone letto purché dotate di materassi dello spessore almeno pari a cm. 20,00”. DEFRIBILLATORI dal 30 giugno 2026 dovranno essere presenti in tutte le strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, escluse le case per vacanze e le locazioni turistiche, in ottemperanza alla legge 13 agosto 2021, n. 116 che disciplina La normativa italiana sui defibrillatori. Chi può utilizzare il defibrillatore? La legge del 4 agosto 2021, n. 116, rappresenta una svolta nel campo dei defibrillatori. Questa legge stabilisce che in caso di arresto cardiaco, anche solo sospetto, e in assenza di personale sanitario o non sanitario formato, è consentito l’uso del defibrillatore anche a una persona non formata. L’articolo 54 del codice penale sancisce la non punibilità delle azioni intraprese da chi agisce in stato di necessità nel tentativo di prestare soccorso e salvare una persona in grave pericolo, proprio come nel caso di arresto cardiaco. Questo significa che chiunque si trovi di fronte a un’urgenza cardiaca può utilizzare il defibrillatore senza timore di conseguenze legali, anche senza aver seguito corsi di formazione specifici. La legge del 2021 offre quindi protezione e incoraggia le persone a intervenire prontamente in queste situazioni critiche. BED AND BREAKFAST – La Regione Siciliana, con l’articolo 41 della legge regionale n. 2/2002, ha fatto una scelta precisa che ha ribadito con la legge regionale n. 6/2025 e con il D.A. n. 2104/2025. Ovvero considerare i B&B come aziende ricettive come previsto dall’articolo 3 della predetta L.R. 27/1996 (si ricorda che le aziende, in generale, possono svolgere la loro attività, esclusivamente, con partita IVA e codice ATECO per i B&B 55.20.41). Conseguentemente, essendo stati inseriti nella disciplina delle strutture ricettive dalla Regione Siciliana, rientrano nel contesto delle competenze residuali delle regioni di cui all’articolo 117 comma quarto della Costituzione a seguito della legge costituzionale n. 3/2001. 3. Come disposto dall’art. 22 comma 3 della L.R. n. 6/2025, “nei periodi di sospensione dell’attività ai sensi del primo periodo del comma 7 dell’articolo 9 e nei periodi di chiusura i locali dei bed & breakfast possono essere oggetto di locazione di natura transitoria ai sensi dell’articolo 5 della legge 9 dicembre 1998, n. 431 e successive modificazioni. I contratti di natura transitoria possono essere applicati solo nei comuni che hanno ottemperato alle disposizioni del decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 16 gennaio 2017 e sono riservati, esclusivamente, per esigenze di lavoro. Il periodo di locazione varia da un minimo di 30 giorni a un massimo di 18 mesi e sono soggetti a registrazione presso l’Agenzia delle Entrate ma non sono soggetti al sistema ALLOGGIATI WEB, ci pensa l’Agenzia delle Entrate a comunicare i nomi dei locatari alle Questure. Nell’allegato “A” al D.A. n. 2104 del 25.06.2025 al paragrafo 9) le parole “non possono superare un massimo di 270 giorni nell’arco dell’anno solare di cui almeno 90 consecutivi” sono sostituite dalle parole “sono disciplinati ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 25 febbraio 2025 n. 6”. Conseguentemente, sarà il titolare a decidere in quali periodi dell’anno opererà con apertura stagionale se non decide di lavorare tutto l’anno solare: così recita l’articolo 4 della legge regionale n. 6/2025: Art. 4. Periodi di apertura. 1. I periodi di apertura delle strutture turistico-ricettive si distinguono in annuali e stagionali. Per apertura annuale si intende un periodo di apertura superiore a duecentosettanta giorni complessivi nell’arco dell’anno solare. Per apertura stagionale si intende un periodo di apertura non superiore a duecento settanta giorni complessivi nell’arco dell’anno solare di cui almeno novanta consecutivi. 2. Il titolare dell’attività comunica al dipartimento regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo, tramite posta elettronica certificata, le date di aperturae chiusura della struttura turistico-ricettiva. PROBLEMATICA VILLAGGI ALBERGO – Durante l’incontro tra le Associazioni di categoria e l’Assessorato del turismo dello sport e dello spettacolo della Regione Siciliana lo stesso Assessorato ha ribadito che li “Villaggi turistici” verranno inseriti tra le strutture extralberghiere (sarebbe stato meglio creare una sezione “strutture ricettive all’aria aperta, come definite del Regolamento dell’Unione europea n. 692/2011 aggiornato dal Regolamento n. 1681/2019). D.A. N. 2014 25/06/2025 ALLEGATO A – 2) STRUTTURE TURISTICO-RICETTIVE ALBERGHIERE Restiamo, comunque, in attesa di quanto indicato nel D.A. 2724/2025 “Art. 9 Il competente Servizio 3 “Osservatorio Turistico e dello Sport” del Dipartimento regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo dovrà provvedere alla redazione dell’apposito testo coordinato che sarà pubblicato per esteso nel sito istituzionale dell’Amministrazione regionale. Il presente provvedimento sarà pubblicato sul sito del Dipartimento regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo ai sensi dell’articolo 98, comma 6 della legge regionale 7 maggio 2015, n. 9, ed in forma integrale nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana. “E, per favore – conclude Saverio Panzica, che ringraziamo anche a nome dei nostri lettori – non parliamo di Testi Unici ma di testo coordinato dei decreti 2104 e 2724 entrambi del 2025. I testi unici sono ben altro: Sicurezza – Beni culturali ed ambientali – Imposte e redditi – Leggi pubblica sicurezza etc”."Fonte: travelnostop.com
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Halaesa Nebrodi 22/07/2025 0

Un mare per tutti a Castel di Tusa

Dopo il successo dello scorso anno, torna a Castel di Tusa l’iniziativa “Un mare per tutti”, giunta alla seconda edizione, in programma il 30 luglio 2025 alle ore 16:00 presso la Darsena Approdo di Halaesa. L’evento, che si propone di abbattere le barriere architettoniche e promuovere l’accessibilità al mare per le persone con disabilità, è ideato e promosso dall’Associazione Nehemia APS, presieduta da Fabrizio Gandellini e Parisi Di Gangi, con Salvatore Cangelosi in qualità di vicepresidente. L’iniziativa si svolge con il patrocinio del Comune di Tusa e la collaborazione logistica e operativa della Darsena Approdo di Halaesa. Il progetto mira a garantire il diritto universale al mare, offrendo a persone con mobilità ridotta, o altre difficoltà motorie, la possibilità di vivere una giornata all’insegna dell’inclusione, della socializzazione, della condivisione e del godimento delle peculiarità del territorio. Durante l’evento saranno messi a disposizione ausili per l’accesso in acqua, personale qualificato e volontari per garantire assistenza in totale sicurezza. Sarà anche un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’accessibilità negli spazi pubblici e naturali. Ai fine della sincera convivialità, grazie alla collaborazione del progetto di filiera corta Madonie Nebrodi Slow, sarà possibile godere di una cena con prodotti locali che mira a valorizzare anche le aziende del territorio. Ai fine di un sostegno concreto verso l'associazione promotrice dell'evento, sarà allestito, a cura di alcuni volontari e con la collaborazione della Fattoria Sociale "Il melograno", uno stand per la raccolta fondi nel quale sarà acquistabile oggettistica e prodotti locali a sostegno dei futuri progetti in programma. Il tutto arricchito da un momento di unione sincero durante la messa tenuta da padre Bernardo Ndim. Il Comune di Tusa ha confermato il proprio sostegno all’iniziativa, riconoscendola come un esempio virtuoso di solidarietà e civiltà. “Un mare per tutti” non è solo un evento simbolico ma un concreto passo avanti verso una società più equa, dove nessuno viene lasciato indietro.
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Riccardo Zingone 16/07/2025 0

Campanilismo e Marketing Territoriale in Halaesa Nebrodi

Agosto è alle porte e, finalmente, i Comuni di Halaesa Nebrodi hanno iniziato a pubblicare i cartelloni degli eventi estivi, offrendo un ricco intrattenimento a residenti e visitatori. [Qui il link per una visione completa e costantemente aggiornata]. L'offerta, come da tradizione, è variegata, spaziando dallo sport alle sagre, dalla cultura al teatro, e naturalmente, agli appuntamenti religiosi. Questi ultimi sono spesso affiancati da eventi musicali di grande richiamo, culminanti con gli immancabili spettacoli pirotecnici. La Lungimiranza dei Nostri "Padri": Un Esempio di Marketing Ante Litteram Un'attenta osservazione dei programmi comunali in Halaesa Nebrodi rivela un aspetto affascinante: non esiste una singola data in cui cadano contemporaneamente due importanti festività religiose. Trovo davvero interessante come i nostri "padri" abbiano avuto la lungimiranza di individuare, Comune per Comune, i giorni dedicati alle principali ricorrenze religiose e feste patronali, evitando accuratamente sovrapposizioni. Questo permetteva a tutti di recarsi, seppur in giorni diversi, nei vari paesi, alimentando così la propria fede. Evidentemente, già allora era maturata una consapevolezza e sensibilità così profonde da far sentire ciascun abitante di una singola comunità parte integrante di un intero territorio, quantomeno nella fede. Il rintocco delle campane, pur provenendo da un singolo e specifico campanile, sembrava diffondersi a decine di chilometri di distanza, richiamando fedeli dai paesi vicini. Un eccellente esempio di visione, rispetto dei culti e lungimiranza da seguire e da applicare anche in chiave non strettamente religiosa. Se allora si poteva parlare di semplice e genuino buon senso, oggi, in un tempo in cui gli avvenimenti religiosi sono considerati anche attrattori turistici, potremmo inquadrare questa buona pratica nell'ambito del marketing territoriale. Campanilismo e Marketing Territoriale: Un Rapporto Complesso Ragionando in termini di marketing territoriale, il termine "campanilismo" assume, di norma, un significato decisamente negativo, contrapponendosi al concetto stesso di promozione del territorio. Se è vero, infatti, che il campanilismo è sinonimo di una valorizzazione eccessiva delle proprie peculiarità, è altrettanto vero che si rischia con molta facilità di far scivolare una singola comunità verso l'isolamento, favorendo l'innalzamento di barriere decisamente controproducenti. Questo atteggiamento miope non guarda al territorio e alle sue interconnessioni, non genera valore e benessere, e ha inevitabili ripercussioni anche sul giudizio di chi ci osserva da lontano, inclusi turisti e investitori. Un interessante studio condotto dall’Osservatorio Italiano sul Turismo ha evidenziato come l’implementazione di strategie di marketing territoriale efficaci possa aumentare il numero di visitatori fino al 30% in tre anni, generando non solo entrate turistiche, ma anche investimenti a lungo termine che rafforzano l’economia locale. Il che, tradotto in altri termini, significa che continuare a coltivare sterili campanilismi non è solo asfissiante per le comunità, ma ne sancisce la condanna a un ritardo progressivo del potenziale sviluppo turistico. Il Campanilismo come Risorsa Il campanilismo, inteso come rafforzamento della propria identità, può invece diventare un fattore attraente per il viaggiatore in cerca di esperienze autentiche. Allo stesso modo, la conoscenza e la valorizzazione dei prodotti locali, così come dei beni paesaggistici o culturali, diventano tutti fattori determinanti che possono attrarre ulteriormente l'interesse del viaggiatore desideroso di entrare in intimo contatto con il luogo che visita e le persone che incontra. Inoltre, il campanilismo alimenta una fitta rete di sostenitori e ambasciatori del proprio luogo di origine, veicolandone l'immagine in diverse maniere, tra le quali un ruolo sempre più determinante è rivestito dai canali social. La Terza Via: Governare i Campanili Dunque, i campanili vanno abbattuti o rafforzati? La risposta, come spesso accade, sta nel mezzo: i campanili vanno governati. È necessario ricercare una ponderata sintesi tra i campanilismi e le azioni di marketing territoriale: essi vanno rafforzati, ma anche messi a fattore comune per innescare i necessari percorsi virtuosi di rigenerazione sociale ed economica di cui le piccole comunità hanno fortemente bisogno. È essenziale curarli collocandosi nella giusta posizione, in modo da scorgerne la sagoma dell'altro, interpretandola non come ostacolo, ma come risorsa. Per ottenere ciò, è fondamentale cambiare paradigma e iniziare a ragionare in termini di Territorio, rielaborando il concetto di campanilismo in chiave di marketing territoriale. Tutto ciò non solo è possibile, ma è anche necessario, perché genera interscambio culturale, sociale ed economico. Un intero territorio che si muove all'unisono secondo un'offerta turistica condivisa risulta certamente più attraente per il viaggiatore, che può vivere esperienze diverse in luoghi diversi. Allo stesso modo, rendere possibile l'acquisto di prodotti tipici o artigianali attraverso una rete di punti vendita disseminati in vari Comuni o in luoghi strategici genera benessere economico per il produttore e un rafforzamento d'immagine per l'intero territorio. Basterebbe recuperare, nelle pieghe del nostro DNA, alcune tracce del buon senso dei nostri "padri" e metterle a disposizione delle comunità.
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Riccardo Zingone 12/07/2025 0

Il Turismo nelle Aree Interne: un Valore a cui dare significato

Le Aree Interne, vero cuore pulsante dell’Italia Quello delle cosiddette Aree Interne è un tema da alcuni decenni all'ordine del giorno della politica e, per riflesso, delle strategie economiche e sociali delle regioni. Da tempo individuate come il tallone d’Achille del tessuto nevralgico nazionale, le Aree Interne, distanti geograficamente dai grossi agglomerati urbani e periferiche in termini di accesso ai servizi essenziali quali la salute, l’istruzione e la mobilità, tuttavia, continuano ad ospitare una considerevole parte della popolazione italiana: secondo un recente studio IFEL del 2024 basato su dati ISTAT, in Italia sono presenti 7.896 Comuni, il 69,9% dei quali ha meno di 5 mila abitanti (5.521) e di questi Comuni quasi 4.000 ricadono nelle Aree Interne, essendo abitate da 13,4 milioni di persone, mentre, per ciò che riguarda la Sicilia, su una platea complessiva di 391 Comuni, ben 291 fanno parte delle 72 Aree Interne, accogliendo una popolazione di circa 2 milioni di persone. In base a questi dati, nelle Aree Interne italiane risiede il 22,7% della popolazione, ma tutto cambia se analizziamo le Isole e il Sud, le cui Aree Interne costituiscono rispettivamente il 72,4 e il 68,1% del territorio complessivo. Nella programmazione SNAI 2021-2027 le aree di progetto sono salite a 124, coinvolgendo 1904 Comuni e 4,6 milioni di abitanti. Parliamo dell'Italia fatta da borghi ricchi di storia, cultura e tradizioni, popolati da persone dal sapere antico, eredi di una cultura materiale e immateriale straordinaria. Portatori di bellezze tutte da scoprire tra montagne e mari incontaminati, tra costruzioni in pietra locale e rossi tetti che li ricoprono, intersecati da antichi vicoli e piazzette nei quali sembra che il tempo si sia fermato, i borghi sono dei luoghi speciali concepiti per vivere in simbiosi con l'ambiente che li circonda. Ambiti straordinari che restituiscono un’identità genuina e nei quali ogni passo compiuto in avanti, puntualmente, ci riporta prepotentemente indietro nel tempo, in un loop virtuoso che sembra non avere mai fine. Allo stesso tempo, però, questi luoghi sono simbolo di fragilità: spesso marginali ed emarginati, lontani dai servizi essenziali e perciò sottoposti alla micidiale falce dello spopolamento e dell'impoverimento economico e sociale. Fenomeno che non ha risparmiato l’area del lembo occidentale dei Nebrodi, composta dai Comuni di Mistretta, Santo Stefano di Camastra, Reitano, Castel di Lucio, Pettineo, Tusa e Motta d’Affermo, così come si evince dai dati raccolti nell’arco temporale che va dal 2002 al 2022 (ISTAT). I numeri, impietosi, ci dicono che quest’area ha fatto registrare, in termini di popolazione residente, un decremento medio del -17%, con picchi del -30%. È notorio come le Aree Interne, proprio per le caratteristiche sopra descritte, da alcuni anni a questa parte hanno raccolto l’interesse di numerosissimi turisti sensibili a un turismo lento, immersivo ed esperienziale, creando così i presupposti per un processo rigenerativo dei borghi stessi, ma che, proprio per il contesto di fragilità in cui esso potrebbe svilupparsi, necessita di un’attenta e mirata governance e strutturazione organizzativa. “La cultura dell’Ospitalità non coincide col turismo ma ne è il presupposto." (Andrea Succi) In questa direzione si è sviluppato negli anni un innovativo modello organizzativo che ha già trovato applicazione in diverse regioni d’Italia e che, nel 2024, è sbarcato in Sicilia. Stiamo parlando del format GMT™ (Gruppo di Marketing Territoriale) e della nuova figura del CTT™ (Coordinatore Turistico Territoriale). Il progetto nasce dal lavoro decennale del dottor Andrea Succi, fondatore della community di Territori e Italianità, Destination Temporary Manager per la Cultura dell’Ospitalità ad approccio partecipativo, autore di numerosi articoli e pubblicazioni, Facilitatore di Marketing territoriale. Il progetto intende pensare, organizzare e strutturare l’offerta turistica delle Aree Interne attraverso un modello di Rigenerazione culturale delle Comunità partecipativo e condiviso. Cittadini, amministratori, operatori economici sono tutti parte integrante del progetto che intende formare innanzitutto delle Comunità Accoglienti per poi trasferire tutte le potenzialità e le sinergie raccolte in un modello di governance e strutturazione organizzativa credibile e sostenibile nel tempo. Per ottenere ciò, sono due le figure professionali chiave: il Destination Temporary Manager, a cui spetta il delicato compito di individuare il percorso da seguire attraverso un attento studio dei territori e delle persone che li abitano, e il Coordinatore Turistico Territoriale, che affianca il Destination Temporary Manager e ne prosegue il lavoro per dare sostenibilità al progetto stesso.  Il GMT™ Halaesa Nebrodi e l’applicabilità del modello su scala regionale Sulla base di questi presupposti, nel gennaio del 2024, è stato avviato in Sicilia il GMT™ Halaesa Nebrodi da me coordinato nella veste di CTT™  che comprende i Comuni di Santo Stefano di Camastra, Reitano, Mistretta, Tusa, Pettineo, Castel di Lucio e Motta d’Affermo. Incastonata tra il lembo occidentale del Parco dei Nebrodi e quello orientale delle Madonie, l’area di Halaesa-Nebrodi rappresenta un unicum in termini di storia, arte, tradizioni, cultura, geo e biodiversità, in un’eccezionale simbiosi tra mare, colline e montagne. Indubbiamente, Halaesa Nebrodi è un’area che ha tutte le carte in regola per diventare autentica Destinazione Turistica e con questo obiettivo, grazie alla sinergia con oltre venti operatori economici, si sta approcciando ad avere un ruolo e un’identità nel turismo professionale in quanto portatrice e custode di un immenso sapere materiale ed immateriale sostenuto, a titolo esemplificativo, dalle Ceramiche di Santo Stefano di Camastra, dalla millenaria storia di Mistretta, dagli scavi archeologici di Halaesa Arconidea, dagli ulivi secolari di Pettineo, dalle tradizioni legate alla civiltà contadina, dai prodotti agro-alimentari, dal Parco museale di Fiumara d’arte. Ad aprile dello stesso anno è stato avviato il sito web www.halaesanebrodi.it che contiene numerose sezioni utili a descrivere il progetto stesso ma anche a raccontare il territorio e le persone che lo abitano. Il lavoro svolto in sinergia con gli operatori e il tour operator Aura Mundi è confluito, a marzo del 2025, nella pubblicazione di un primo Catalogo di prodotti turistici a cui seguirà la sua implementazione e la presenza in alcune delle più importanti fiere di settore tra cui la prossima BTE di Palermo. La Rigenerazione culturale quale base da cui partire I sette Comuni vengono quindi rappresentati nelle loro singolarità e specificità ma inseriti in un contesto più ampio e condiviso nel convincimento che dalla coesione e interazione tra Comuni si possano gettare le basi per una rigenerazione culturale, sociale ed economica delle singole realtà. Halaesa-Nebrodi, grazie alla incontaminata bellezza dei suoi caratteristici borghi e delle persone che li abitano, da tempo è assurta a meta turistica ma, nel nostro progetto, intendiamo proporre questo luogo speciale come autentica Destinazione turistica, coniando e rafforzando un brand che scaturisce, quasi naturalmente, dalla sinergia tra comunità diverse e che, proprio nella diversità, manifestano il proprio punto di forza e veicolano la loro grande attrattività. Secondo questo modello i campanili non vanno abbattuti ma rinforzati e piuttosto messi a fattore comune di un progetto più ampio e condiviso. Le comunità e gli amministratori sono dunque chiamati al dialogo, all’interazione, alla condivisione per tracciare un nuovo percorso rigenerativo che possa contrastare la deriva sociale ed economica cui tutti noi abbiamo il dovere di opporci, ciascuno con il proprio ruolo e le proprie competenze. Il ruolo delle Istituzioni Nell’ottica di elaborare un progetto condiviso, ai sette amministratori è stato chiesto di approvare un Piano d’Azione che possa gettare solide basi per una programmazione turistica territoriale attraverso un prezioso quanto indispensabile lavoro di studio, formazione, sensibilizzazione, consulenza e affiancamento ad operatori e pubblica amministrazione.Il modello GMT™, per sua natura replicabile e scalabile, è stato esposto a Nicosia durante un interessante  workshop suscitando l’interesse  di amministratori, operatori economici, associazioni e GAL ISC Madonie e, in considerazione dell’applicabilità su scala regionale, anche presentato ai vertici Istituzionali della Regione Sicilia.
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Halaesa Nebrodi 25/06/2025 0

Euterpe Fest a Motta d'Affermo

Anche la città di Motta d'Affermo si prepara a presentare il proprio evento nell'ambito del progetto “Costa e Valli Alesine: un itinerario alla riscoperta dei borghi di Castel di Lucio, Motta d’Affermo e Pettineo.”Si tratta dell'Euterpe Fest, un'interesante proposta musicale che si terrà il prossimo 26 giugno a Palazzo Minneci. La Musa della musica, Euterpe, entrerà dunque tra le sale restaurate della dimora storica per regalare ai presenti alcuni momenti musicali dal grande fascino affidati ad artisti di spessore che proporranno un variegato programma che spazia dalle tradizioni popolari al jazz per concludersi con una esibizione di ottoni. Questo il programma con una breve descrizione degli artisti. TOTÒ FUNDARÒ Il cantastorie di Alcamo in canti, cunti e storie della tradizione popolare siciliana, nelle poesie dei poeti agricoltori.  Totò Fundarò è un autentico erede della tradizione dei cantastorie siciliani, una figura che unisce la sapienza contadina alla maestria narrativa e musicale. Non solo interpreta e racconta storie della tradizione popolare siciliana, ma le arricchisce con la sua chitarra, spesso con un'espressività che richiama quella dei virtuosi chitarristi spagnoli. La sua arte è profondamente radicata nella vita rurale e nella cultura della terra, tanto che gli sono stati dedicati documentari come "I Villani" di Daniele De Michele e "Pi Amuri o pi Raggia" di Fabrizio Raggi. Fundarò è anche un coltivatore di grani antichi siculi e socio di Simenza, incarnando un legame indissolubile tra l'arte e la sua terra. ALESSANDRO PRESTI e Sicilian Quartet Alessandro Presti è un talentuoso trombettista, arrangiatore e compositore di origini mottesi, considerato uno dei più raffinati e richiesti della nuova generazione del jazz italiano. Formatosi tra l'Italia (Messina, Siena Jazz) e gli Stati Uniti (New York), ha sviluppato uno stile che unisce la rigorosità dell'hard bop con un'attenzione agli stilemi più contemporanei del jazz. Ha collaborato con figure di spicco come Roberto Gatto e Francesco Cafiso, e vanta importanti riconoscimenti come il Premio "Chicco Bettinardi" e il premio Top Jazz 2022 nella categoria Nuovo Talento Italiano. La sua musica è profondamente legata alle radici siciliane, con un forte attaccamento alla terra e alla tradizione bandistica locale, che ha influenzato il suo approccio alla tromba fin dall'infanzia grazie al padre, maestro di banda. GRUPPO OTTONI STEFANESE Direttore M. Massimo Fiorella.  Il Gruppo Ottoni Stefanese è un ensemble che promuove la musica da camera per ottoni, offrendo un repertorio accattivante che spazia dal classico al lirico, dal jazz al pop, con brani originali, trascrizioni e arrangiamenti. Questi gruppi di ottoni, spesso composti da musicisti con una solida formazione classica e bandistica, sono noti per la loro capacità di creare atmosfere uniche e potenti attraverso il suono caldo e risonante degli strumenti a fiato in ottone. La tradizione bandistica è molto forte in Sicilia, e il Gruppo Ottoni Stefanese porta avanti questa eredità con professionalità e passione, sotto la direzione del Maestro Massimo Fiorella.
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